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Ogni anno si ripresenta una tragedia estiva, quella degli incendi che distruggono intere distese di terre della Sardegna
“Gli incendi anche quest’estate in Sardegna distruggono ettari ed ettari di macchia mediterranea e boschi. Proprio in questi giorni abbiamo assistito impotenti all’inferno che gli incendiari, ancora una volta, hanno scatenato da nord a sud dell’Isola.
Nasce dunque l’idea di piantare nuovi alberi per sopperire a questo grave problema
Il danno è incalcolabile, si chiama desertificazione, ma un rimedio c’è: piantare di nuovo gli alberi”. E’ l’appello lanciato dai promotori della petizione online, “La Sardegna brucia, restituiamole i suoi alberi”. E’ indirizzata al presidente della Regione Christian Solinas, per chiedere che vengano messi a dimora 100 milioni di alberi in cinque anni.
Coinvolgere il presidente della Sardegna con il sostegno di Bianca Maria Locci
L’idea di rivolgersi al governatore e proporre il salvataggio dell’immenso e straordinario patrimonio naturale della Sardegna è di Bianca Maria Locci. Un’insegnante non nuova alle battaglie sociali. L’appello è urgente, la petizione chiede un deciso intervento contro la piaga che si allarga ogni anno di più. Per salvare la Sardegna e farla tornare ciò che era, un vero polmone verde nel cuore del Mediterraneo, è stato calcolato che occorre piantare 100 milioni di alberi nell’arco di cinque anni, spiegano i promotori dell’iniziativa.
Gli incendi come fenomeno
La drammaticità del fenomeno degli incendi che ha interessato il territorio sardo ha avuto circa 60 mila eventi. Questi hanno avuto luogo negli ultimi vent’ anni, precisamente tra il 1985 e il 2003. In questo lasso di tempo il territorio è stato interessato da una media annua di eventi superiore alle 3000 unità.
Alcuni dati degli anni scorsi
In termini di numerosità di incendi (grafico 1), è possibile mettere in risalto le seguenti particolarità.
– nel primo periodo (1986 e il 1990) le province che registrano il maggior numero di eventi sono quelle di Oristano e Cagliari, mentre, anche se il divario risulta essere estremamente contenuto, i valori più contenuti si registrano in provincia di Sassari e Nuoro.
– nel secondo (1990 e il 1997) e terzo periodo (1997 e il 2003) si evidenzia una condizione comune tra le province ad eccezione della provincia di Cagliari che presenta, escludendo determinati anni, la peggiore situazione.
Dati sulla superficie attraversata dal fuoco
Invece in termini di superficie attraversata dal fuoco (grafico 2), vengono rilevate le seguenti tendenze:
– una prima tendenza (1985-1992) caratterizzata da un andamento comune a tutte le province anche se con livelli medi e di variabilità diversi. In questo intervallo di tempo le province di Nuoro (93.594 ettari) e Sassari (87.060 ettari) sono quelle interessate dalla maggiore estensione di superficie totale bruciata. – una seconda tendenza (1992-1998) caratterizzata da un ciclo che inizialmente (1992 – 1993), a prescindere dal contesto geografico, registra una crescita della superficie. Questa crescita risulta essere particolarmente accentuata nella provincia di Nuoro, dove si registra il massimo storico, e in quella di Sassari. Comunque uno degli aspetti più interessanti è rappresentato dal netto calo seguito da una marcata crescita. Calo che inizialmente interessa solo le province di Nuoro e Cagliari e, solo successivamente, le province di Sassari e Oristano.
– infine una terza tendenza (1998-2003) conferma anche per l’andamento della superficie la stessa stabilità riscontrata precedentemente nell’ analisi provinciale della numerosità degli eventi.