“Chiamata veloce” dei docenti, la procedura per chi è in graduatoria, per trovare posti disponibili per la cattedra a tempo indeterminato
Prende il via la cosiddetta “chiamata veloce” dei docenti. Questa è la nuova procedura prevista dal decreto che consente a chi è in graduatoria, ma non ha ottenuto il ruolo con la normale tornata di assunzioni, di poter presentare domanda in un’altra Regione. Dove ci sono posti disponibili a scuola per ottenere prima la cattedra a tempo indeterminato. Lo rende noto il ministero dell’Istruzione che precisa: le domande potranno essere presentate fino alle 23:59 del 2 settembre.
Il recupero degli apprendimenti a scuola ci sarà e comincerà dai primi di settembre
Le novità non finiscono qua. Il ministero ha anche precisato che il recupero degli apprendimenti ci sarà e comincerà dai primi di settembre. In alcuni casi in presenza, in altri, per il secondo grado, a distanza, a seconda dell’autonoma scelta delle singole scuole. Poi proseguirà anche durante i prossimi mesi, così come previsto dalle norme che regolano il nuovo anno scolastico. Quest’ultime infatti sono il frutto della gestione del periodo di emergenza sanitaria vissuto dal Paese”.
Dall’1 al 14 settembre si potranno avviare i corsi perché i docenti sono già a scuola per l’attività ordinaria
Il ministero dell’Istruzione ha ricordato, citando la normativa vigente, che dall’1 al 14 settembre si potranno avviare i corsi. Dato che i docenti sono già a scuola per l’attività ordinaria. La nota di chiarimento inviata agli istituti, prosegue il comunicato del ministero. Ricorda anche che il recupero degli apprendimenti non è un mero adempimento formale. Infatti nasce dalla necessità di garantire l’eventuale riallineamento degli apprendimenti. Dato il particolare anno scolastico vissuto da marzo a giugno dai ragazzi.
“Lo sforzo compiuto lo scorso anno a scuola è stato considerevole.
“Lo sforzo compiuto lo scorso anno scolastico è stato considerevole. E’ stato per molti versi esemplare di come comunità educanti coese abbiano dato una pronta risposta alla necessità di garantire. Seppure in una situazione drammatica, il diritto all’ istruzione si tratta ora di recuperare ciò che si è inevitabilmente perso”. I corsi ci saranno malgrado le minacce di diffida. “Alimentare la narrazione del rifiuto dei docenti di svolgere alcune attività o addirittura di presentarsi al lavoro come sta succedendo in questi giorni, crea solo un danno di immagine alla categoria. Turba il sereno avvio dell’anno scolastico. Già caratterizzato da numerose novità dovute all’emergenza sanitaria” conclude la nota.