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Il trauma ha un impatto su di noi allo stesso modo, indipendentemente dalla sua fonte?
La pandemia di coronavirus potrebbe essere l’evento traumatico di massa più significativo del decennio e sta disegnando parallelismi con un altro trauma significativo: gli attacchi dell’11 settembre 2001. Gli eventi dell’11 settembre hanno molto da insegnarci sull’impatto del trauma.
Il trauma ha un impatto su di noi allo stesso modo, indipendentemente dalla sua fonte? Il nostro viaggio di recupero sarà lo stesso? Cosa fa sì che alcuni traumi creino una connessione umana mentre altri la distruggono?
Cosa può insegnarci l’11 settembre sulle sfide attuali
Il trauma di massa può creare uno stato prolungato di “risposta alla minaccia cronica ” – il continuo stato di essere in una modalità di sopravvivenza iper-eccitata. Circa il 20% di quelli del World Trade Center Health Registry ha riportato nuovi sintomi di disturbo da stress post-traumatico da cinque a sei anni dopo l’11 settembre.
L’impatto può anche persistere per molti anni, anche decenni. Quindici anni dopo, in un campione di 36.897 operatori di salvataggio / recupero esposti e membri della comunità nel registro sanitario del WTC, il 14,2% dei soccorritori e il 15,3% dei membri della comunità hanno riferito di disturbi da stress post-traumatico e depressione.
L’impatto del trauma spesso aumenta e diminuisce nel tempo e l’aiuto non è sempre disponibile quando necessario. Oltre un quarto di quelli con PTSD o depressione ha riferito di aver bisogno di cure psichiatriche non soddisfatte nell’anno precedente.
Le persone perdono amici
Il periodo subito dopo la perdita traumatica è doloroso, opprimente e tumultuoso. Sulla scia di una tragedia, molti sopravvissuti scoprono che la famiglia e gli amici non sono così solidali come speravano, o non lo supportano affatto. A volte le persone stanno bene, a volte no: il trauma crea ambiguità che possono rendere difficile il recupero.
