In posa per difendere l’identità delle piccole comunità locali e per dire no allo spopolamento. A Banari la foto di gruppo più grande del mondo diventa una grande installazione un documentario e un libro realizzati dall’artista Marco Ceraglia
È il grido di battaglia che parte da Banari, paese della provincia di Sassari, accomunato a tantissimi piccoli centri della Sardegna dall’impegno contro lo spopolamento e l’estinzione di identità collettive minacciate dalla disoccupazione, dal digital divide e dalla perdita di attrattività per le nuove generazioni.
L’INSTALLAZIONE
Il processo innescato due anni fa dal fotografo Marco Ceraglia, che realizzò proprio a Banari una fotografia provocatoriamente intitolata “Il ritratto di gruppo più grande del mondo”, mettendo in posa quasi 600 persone, oggi si concretizza con l’installazione di un enorme pannello con lo scatto fatto il 4 agosto 2018. A futura memoria resterà una gigantografia da 60 metri quadri all’ingresso del paese, che sarà inaugurata sabato 19 settembre.
IL DOCUMENTARIO
La conclusione del percorso è celebrata anche con uno straordinario docu-film che testimonia il lavoro fatto per arrivare a quel risultato, rievocando tutte le fasi di progettazione e realizzazione della performance da record, che permise di puntare i riflettori dei media nazionali su Banari e sul tema della sopravvivenza dei piccoli centri.
LA PUBBLICAZIONE
Non solo: la straordinaria avventura artistica, culturale e sociale realizzata da Ceraglia grazie alla convinta partecipazione della comunità e al supporto di numerose partnership – in primis il Comune di Banari e Fondazione di Sardegna – è l’oggetto del libro che racconta con immagini e parole quell’evento eccezionale.
L’APPUNTAMENTO
All’evento, insieme all’ideatore del progetto curato dall’associazione culturale “OrdinariMai” e ai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni che hanno sposato la causa, parteciperanno gli autori dei contributi che impreziosiscono l’opera edita da Punctum Press: riflessioni estremamente attuali, che tengono vivo il dibattito e alta l’attenzione su un tema centrale per lo sviluppo della Sardegna e di tutta Italia, con la sua vasta provincia fatta di piccole comunità a rischio di estinzione. Si tratta dell’urbanista Sandro Roggio, del curatore artistico Stefano Resmini, del giornalista Celestino Tabasso e dell’editore Marco Delogu.
LA FOTO DA RECORD
Sabato 4 agosto 2018 Banari divenne un caso internazionale grazie al click del fotografo Marco Ceraglia, che realizzò la foto più grande di gruppo del mondo mai dedicata a una comunità locale. Nessuno prima aveva mai messo insieme tutti gli abitanti, consapevoli e cooperanti, di un paese per una fotografia di ritratto collettiva. Quel pomeriggio in tanti, tra residenti ed emigrati tornati per l’occasione vollero essere protagonisti di quello scatto di portata storica, e non solo il paesino della provincia di Sassari, Nord Ovest Sardegna, piccola comunità a trazione agricola.
LA FINALITA’
Come venne dichiarato sin dall’inizio, il record non era la priorità di Ceraglia, del suo entourage, dell’amministrazione comunale e dei partner pubblici e privati che hanno aderito al progetto. “Il ritratto di gruppo più grande del mondo” era anzitutto un esperimento di arte relazionale, una performance site specific attraverso cui Banari, il territorio, la Sardegna – ma idealmente tutte le piccole comunità locali d’Italia e del mondo che affrontano lo stesso problema – reagivano creativamente, grazie all’arte, al problema dello spopolamento, offrendo un esperimento artistico e sociale per ricreare senso di comunità, spingere verso una rivendicazione corale, un orgoglio istintivo, un rigenerato senso di appartenenza. “Io c’ero, anzi ci sono!”, appunto.
L’IDEATORE
La motivazione ideale ha spinto Marco Ceraglia a rispolverare un’idea artistica che coltivava da tanto. Fotografo professionista e artista visuale, base a Sassari, Ceraglia si occupa da anni di progetti di ricerca sociale, concentrandosi sull’individuo in relazione con la comunità d’appartenenza. Da un po’ si interessa di spopolamento. Con OrdinariMai ha deciso che fosse arrivato il momento di tirare fuori dal cassetto il progetto e usarlo per affrontare il problema.