I giovani in età adolescenziale hanno bisogno di veri modelli positivi, non tanto per emularli ma per comprendere il senso della vita
“Una maglia bianca per stringerci a Willy, alla sua famiglia, all’intera comunità. Una maglia bianca simbolo di purezza, contro la violenza inaudita e meschina che ha ucciso Willy. Una maglia bianca che ci riporta ad una riflessione sull’incontro con l’altro, con gli altri. Una dimensione che nella vita di un giovane è determinante perché è attraverso lo scambio, la contaminazione tra esperienze e l’opportunità di incontrare modelli a cui ispirarsi che si generano i bagagli di valori a cui riferirsi, traiettorie di vita da seguire e identità sulle quali poggiarsi per vivere autenticamente l’esperienza dello stare al mondo come persone e come cittadini”.
E’ quanto si legge sulla pagina Facebook dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, guidata dalla neo direttrice Lucia Abbinante.
“L’impegno, i desideri spezzati di Willy e il protagonismo violento e distorto dei giovani che l’hanno massacrato, sottolineano l’urgenza di insistere sulla diffusione dei modelli positivi – prosegue l’Ang -, di storie di vita di tanti giovani, pazienti costruttori di mondi migliori, che orientino e ispirino i progetti di vita dei pari. Ciao Willy, riposa in pace”.
Lucia Abbinante – Direttrice Agenzia Nazionale Giovani
I modelli errati proposti dalla TV
Questi effimeri idoli dell’età dell’immagine sono più dannosi di un’epidemia per il processo educativo degli studenti. Trasmissioni allucinati che esaltano la stupida frivolezza dovrebbero essere abolita in tronco. I modelli generati dalla società dell’immagine e propagandati dalla sua principale arma, la TV, sono in linea generale degli individui che vivono una vita biologica, semi disadattati ma bellocci.
Al contrario una carriera basata sullo studio, l’amore per una disciplina, ed un’infinità di sacrifici, porterà sempre e comunque al rispetto per sé stessi ed all’ammirazione, anche se sottaciuta, da parte degli altri. Ciò che si ottiene lavorando sodo e credendo nel proprio lavoro, sia quello del medico, dell’architetto, del magistrato, del professore, ecc. ecc., non è la ricchezza smodata ma è la dignità.
Non c’è nulla a questo mondo che valga più della dignità. Affrontare la vita a testa alta, anche passando momenti di ristrettezze, di sconforto e anche subendo molte sconfitte è il modo migliore per crescere, irrobustirsi ed in sostanza vivere una lunga e fruttuosa vita.