“La scuola serve anche a sconfiggere l’ignoranza con la conoscenza. La scuola, la cultura, il confronto sono antidoti al virus della violenza e dell’intolleranza. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell’inaugurazione dell’anno scolastico 2020-2021 a Vo’ Euganeo
“La scuola è lo specchio della società e ne riflette difficoltà e aspettative. Ecco perché questi giorni, in cui le scuole riaprono e si popolano dei loro studenti e insegnanti, sono giorni di speranza“. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Vo’ Euganeo, in Veneto, nel primo giorno di scuola dopo la chiusura causata dalla pandemia di coronavirus.
Ripartenza per l’Italia
Il Capo dello Stato ha sottolineato che “l’inaugurazione dell’anno scolastico, mai come in questa occasione, ha il valore e il significato di una ripartenza per l’intera società. Lo avvertono i ragazzi, lo comprendono gli adulti e le istituzioni. Ci troviamo di fronte a una sfida decisiva”. La chiusura, ha aggiunto, era stata “necessaria ma dolorosa”.
Il messaggio di Mattarella per gli studenti
“Tutti siamo responsabili, e dobbiamo sentirci tali nei confronti degli altri – ha detto agli studenti il Capo dello Stato -. Una prova di responsabilità è richiesta anche a voi, cari ragazzi, e sono certo che vi mostrerete all’altezza. Dai comportamenti di ciascuno dipende la sicurezza collettiva; quella dei vostri genitori, dei vostri nonni. Non c’è una responsabilità superiore che consenta di fare a meno di quella di ciascuno di noi”.
Il messaggio per gli insegnanti
“I nostri insegnanti – ha sottolineato infine il Capo dello Stato Mattarella- sono chiamati ancora a un lavoro prezioso, che richiederà coraggio e iniziativa. Sappiamo di poter contare sulla loro passione umana e civile, che hanno continuato a esprimere, pur di fronte a incomprensioni e a problemi irrisolti”.
La morte di Willy
Mattarella ha poi rivolto un pensiero a WillY Monteiro Duarte, il 18enne ucciso a Colleferro. “Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza. Il suo volto sorridente resterà come un`icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell’intera nostra comunità. La scuola, la cultura, il confronto continuo sono anche antidoti al virus della violenza e dell`intolleranza, che può infettare anch’esso la comunità se viene ridotta l’attenzione. In coerenza con questi valori occorre spiegare il massimo impegno per contrastare chi pratica una violenza vile e brutale che più volte si è manifestata anche nei giorni scorsi. Chi la predica o la eccita nei social”.