Sabato 19 settembre, a Las Plassas, si dibatterà sulla vita vissuta nei Castelli della Sardegna e su come abbia inciso nella crescita di una comunità. Due gli appuntamenti: la presentazione del murale del collettivo Sei Squad e una conferenza sulle mirabili storie del borgo
Quando ci si approccia allo studio di una rocca fortificata medievale le prime attenzioni sono rivolte alle fonti storiche e agli aspetti tecnici e architettonici. Ecco perché sabato 19 settembre 2020, a Las Plassas ci sarà la quarta tappa del festival culturale itinerante Rete Dei Castelli e il tema portante sarà “La vita nei Castelli medievali della Sardegna“.
A corredo di una grande serata ci sarà la presentazione del murale del collettivo Sei Squad e una conferenza sul tema della vita nei castelli e su come abbia inciso nella crescita di una comunità.
“La Rete dei Castelli è sempre stato un nostro desiderio” confida Ernesto Nocco, sindaco di Las Plassas, “il nostro territorio è stato un punto di incontro del periodo medievale sardo, il fulcro degli incontri commerciali del tempo. Per questo ritengo sia importante il tenersi della manifestazione, che ci porta fuori da un periodo molto difficile legato al Covid. Così riprendiamo a vivere e riprendiamo a farci conoscere. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando a dei progetti per l’ulteriore valorizzazione del museo MudA e della nostra storia. Per dire, il primo teatro della Sardegna venne regalato dalla famiglia Zapata di Las Plassas a Cagliari: questo fatto è una dimostrazione di come il borgo abbia sempre avuto molto interesse per la cultura”.
Gli appuntamenti del festival
La serata prenderà il via alle ore 18.30 al Museo Muda con la presentazione della assoluta novità della terza edizione della Rete dei Castelli: un murale realizzato
dagli artisti Stefano Marongiu e Toni Marcovecchio del collettivo Sei Squad
che raffigura la vita quotidiana nei castelli, con l’obiettivo di rendere più stretta la vicinanza tra la storia del castello locale e il piccolo borgo.
A seguire, verrà presentata alla comunità la moneta commemorativa della manifestazione.
Chiude l’evento la conferenza dal titolo “La vita nei Castelli Medievali della Sardegna”: Olivetta Schena dialogherà col direttore scientifico della Rete dei Castelli Giorgio Murru sul fascino dei Castelli, dalla sua costruzione al lavoro degli uomini con la loro fatica e la quotidianità. In questa occasione si vuole scandagliare la vita di quegli uomini, dei costruttori e dei servienti, le ansie e le paure vissute in spazi sempre troppo ristretti e in condivisione con altri.
Sei Squad Crew
Il collettivo è un gruppo artistico nato nel 2014 grazie alla collaborazione di quattro ragazzi sardi: Paolo Decortes (Paul01), Stefano Marongiu (Hadmar), Gianluca Gelsomino (GG) e Toni Marcovecchio (Toni.M). Gli artisti provengono da esperienze culturali e artistiche diverse ma complementari, come la pittura, il writing, la grafica e la street art. Il nome “UndiciSei” deriva dalla domanda: “Dove sei?”, un segnale che la squadra di lavoro ha voluto lanciare al mondo.
Il Luogo
Il castello di Marmilla è una fortezza militare di età giudicale, i cui ruderi sorgono nel territorio di Las Plassas in cima a un colle alto 270 metri, perfettamente conico e dalla forma mamillare, da cui deriva il nome della Marmilla.
Il castello è citato per la prima volta in un documento del 1172, anno in cui fu ceduto dagli arborensi alla repubblica di Genova. L’origine è precedente, entro la prima metà del XII secolo. Fu protagonista del Medioevo isolano, a lungo conteso: a seguito de sa Batalla di Sanluri (1409), entrò a far parte dei domini aragonesi, mantenendo funzione difensiva per un secolo. Alcuni suoi ambienti, ancora attivi durante l’età feudale, furono carcere sino all’Ottocento. Negli scavi sono stati rinvenute parti dell’arredo architettonico, ceramiche di pregevole fattura (dal XIII al XVI secolo), resti di una macina, frammenti di armi, vetri e resti di cibo. I reperti sono esposti nel museo del castello MudA, ospitato in una dimora campidanese ottocentesca di Las Plassas.
Attraverso un percorso multimediale di un’ora e mezza, che si conclude con una fiction sulla visita di Mariano IV al castello, il museo racconta la quotidianità delle guarnigioni nel castello e, in generale, la vita medioevale in Sardegna.
Festival Rete dei Castelli
Nel 2016 è nata La Rete Sarda dei Castelli, insieme di sei fortificazioni presenti nel versante meridionale del Giudicato d’Arborea. Ne fanno parte i comuni di Ales, Laconi, Las Plassas, Sanluri, Sardara, Villamar. Ciascuno di questi paesi ha vissuto da protagonista le vicende che hanno caratterizzato la Sardegna nel Medioevo.
Rientrano in questa tipologia:
Il Castello di Las Plassas nel Giudicato d’Arborea che vigila sul limite territoriale con il Giudicato di Cagliari; il Castello di Sanluri, sul confine di Regnum Sardiniae e il Giudicato d’Arborea; Cuccuru su Casteddu di Villamar, frutto dei mutati confini territoriali tra il cagliaritano e l’Arborea a partire dal 1206. Diversa la storia del Castello di Laconi, legata al controllo di una làcana, confine tra le terre barbaricine e quelle romanizzate.
A sua volta il Castello di Monreale è uno degli esempi più complessi e meglio conservati del castelliere sardo, di certo la fortificazione più importante dell’Arborea verso il Cagliaritano. Invece il castello di Ales invece venne eretto a controllo di un fondamentale crocevia che immette nel golfo di Oristano. Promosso dalla Rete dei Comuni col sostegno finanziario della Fondazione di Sardegna e dell’Assessorato regionale dello Spettacolo. Il Festival è organizzato dall’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo con il supporto dell’Istituto Nazionale Rete dei Castelli; del Touring Club Sardegna, e dei comuni di Sanluri, Sardara, Laconi, Las Plassas e Villamar.
Misure di prevenzione del Festival Rete dei Castelli
Nell‘attuazione delle norme sanitarie per contrastare l’emergenza Covid-19, l’ingresso è consentito ad una persona per volta. Nel luogo degli eventi verrà agevolato il distanziamento sociale di un metro tra le persone e la messa a disposizione del gel mani disinfettante. Familiari e congiunti possono prendere posto vicini, mentre andrà indossata la mascherina fino al raggiungimento del posto assegnato. L’accesso è vietato alle persone a cui verrà rilevata una temperatura corporea superiore a 37,5 gradi.