Copyright e innovazione nel mondo dell’animazione: temi principali della seconda giornata del Premio Solinas
La mattinata di giovedì 24 settembre 2020, in occasione della 35esima edizione del Premio Solinas, tenutasi nell’Arcipelago della Maddalena, si è aperta con una masterclass dal titolo “Tra copyright ed innovazione: le storie e le professionalità dei nuovi modelli produttivi dell’animazione”. Supportati dalla moderazione di Cristian Jezdic, si sono alternati gli interventi di quattro personalità di spicco del settore: Federico Vallarino, Giorgio Scorza, Marcello Mustilli e Anne Sophie Vanhollebeke.
Quest’ultima, presidente di Cartoon Italia – associazione che rappresenta la maggior parte delle aziende italiane di produzione di animazione – ha spiegato quali sono le dinamiche che governano la realizzazione di una serie animata per bambini sottolineando i passaggi principali sul piano sia teorico sia pratico.
Ad esempio, aspetti quali il numero di puntate e la loro durata (non superiore a 5 o 10 minuti se destinate ai bambini), ovviamente direttamente proporzionali al target di riferimento, non sono banali come potrebbe sembrare. Seguono la scelta del genere in cui cimentarsi (comedy o teen drama fra i più diffusi), soggetta alle preferenze dell’emittente televisiva, e quella del formato (2D, 3D o stop motion).
Per realizzare una buona serie animata, non possono mancare tre caratteristiche ovvero la serialità, un concept semplice e dei personaggi forti. Durante il dibattito ci si è soffermati anche sulla tipologia di pubblico cui le serie animate sono rivolte. Questo perché si tende, erroneamente, a dare per scontato che gli spettatori privilegiati siano bambini e famiglie. Se si analizza il panorama attuale, invece, ci si può rendere conto di quanto un prodotto come Bojack Horseman sia tutto fuorché destinato ai più piccoli.
Anche Giorgio Scorza, nato come animatore e regista, si è riagganciato a questo concetto. Egli ha aperto nel 2004 il proprio studio a Milano e due anni fa ha creato, coi suoi collaboratori, Doghead. Si tratta di uno studio di animazione sito a Firenze che mira a riportare l’animazione in Italia. Scorza si è soffermato sul concetto della “grammatica dell’animazione” che ha definito come un linguaggio molto esteso che si contamina con altri generi come la live action. Nonostante l’animazione venga associata a un pubblico molto giovane, in realtà, chi fa animazione ha una volontà che non può rientrare all’interno di un solo target.
Tra i suoi lavori principali spicca un intervento in animazione per la terza stagione della serie Baby ma soprattutto un videoclip, realizzato in tempi molto stretti tra fine luglio e inizio settembre, rilasciato recentemente per il nuovo singolo di Mika. Lo stile presenta tanti richiami e citazioni ed è frutto della collaborazione di diversi animatori italiani, operativi in Giappone, Australia, Milano e Firenze. La storia, che racconta l’amicizia improbabile tra due animali, alter ego di Mika e del rapper francese Soprano, ricorre all’animazione per raccontare una storia romantica quanto amara nel suo affrontare anche il tema della morte. Il finale del brano, invece, lancia un messaggio di grande speranza, ispirato alla fine del lockdown, attraverso una danza liberatoria dei due animali.
Questo lavoro dimostra come la contaminazione tra vari generi sia un elemento chiave oggigiorno nonché ribadisce l’importanza del lavoro di squadra. A proposito, sempre a livello tecnico, è interessante l’apporto dato da Federico Vallarino, animatore e character designer formatosi a Milano, il quale opera con Toon Boom, società di software canadese specializzata nella produzione di animazione.
Ultimo ma non per importanza l’avvocato Marcello Mustilli, il quale lavora presso uno studio legale che si occupa di diritti e gestione dei diritti, chiamato BLM. Una figura apparentemente più slegata dai temi affrontati nella masterclass ma indispensabile affinché le esperienze di tutti coloro che operano nel settore siano positive e remunerative e perché non ci siano conflitti tra autori, produttori e broadcasters.
Mustilli è specializzato nella tutela di proprietà intellettuale che comprende sia la tutela delle opere d’arte sia la tutela dei prodotti più industriali. Più nello specifico si occupa della tutela di contenuti. Per realizzare un progetto si può partire da un’idea o da una property ovvero un’opera già tutelata dalla legge mediante copyright o altri mezzi. Le idee, di per sé, possono circolare liberamente. Una buona idea, però, può essere tutelata solo nel momento in cui si concretizza in una forma compiuta. La figura che si occupa dello sviluppo creativo e dello sviluppo finanziario è il produttore il quale ha le mani legate finché gli autori non trasferiscono i diritti.
Si conclude così questo ricco e variegato scambio che ha spaziato tra innumerevoli argomenti, ponendo nuovi spunti di riflessione per il futuro e stimolando curiosità e temi, approfonditi nelle successive giornate in programma.