Oggi utilizzare una carta di credito arriva a costare ad ogni singolo utente fino a 85,6 euro all’anno. Tra canoni, costi di attivazione e tasse, con un costo medio annuo in crescita del +8,5% rispetto a due anni fa.
Il canone mensile per le carte di credito applicato ai consumatori da banche e gestori è infatti molto variabile e va da un minimo di 0 euro a un massimo di 6,30 euro. Occorre però considerare che molti istituti applicano il canone gratuito solo per il primo anno, mentre per i successivi periodi è previsto un costo, che cresce anno dopo anno.
Vi sono poi le spese di attivazione ed emissione della carta, che possono raggiungere 10 euro.
Altra voce che incide è quella relativa alle commissioni applicate ai prelievi, che possono raggiungere 2 euro ad operazione in Italia. Mentre, addirittura il 5,2% dell’importo prelevato se ci si trova all’estero, fuori dall’Unione Europea.
Il presidente del Codacons Carlo Rienzi, afferma:“Sulle carte di credito si applicano poi tutta una serie di balzelli che fanno crescere i costi di gestione. Per tale motivo, il Governo deve studiare un abbattimento di balzelli e commissioni. Dovrà essere rivolto anche a favore degli utenti, in modo da incentivare i pagamenti digitali e contribuire alla lotta all’evasione”.
Inoltre, se si vogliono incentivare i pagamenti digitali, il Governo deve necessariamente ridurre i costi di gestione di carte di credito e bancomat che gravano sui consumatori e che incidono sulle tasche degli italiani.