Spettroscopia ultraveloce per i segreti dei documenti antichi

Arriva dalle competenze del Cesar e degli specialisti del dipartimento di Fisica dell’ateneo, in sintonia con la Biblioteca centrale di Cagliari, lo studio che propone per la prima volta un modello di datazione dei beni culturali. 

L’articolo “Time through colors: a kinetic model of red vermilion darkening from Raman spectra” pubblicato sulla rivista internazionale “Dyes and pigments”, è frutto degli studi condotti dai docenti Daniele Chiriu, Pier Carlo Ricci, Carlo Maria Carbonaro e Giancarlo Cappellini. Al lavoro hanno collaborato anche Marco Marceddu, Marco Pala e Francesca Pisu. Si tratta della spettroscopia ultraveloce, uno studio creato in Sardegna.

Una squadra motivata e vincente su più fronti, abile nel consolidare reputazione e accreditamento delle ricerche condotte all’Università di Cagliari.

Tecniche ottiche e metodiche avanzate. La ricerca propone un modello di datazione e studio del degrado di pigmenti antichi con l’applicazione di tecniche ottiche come la spettroscopia Raman e la spettroscopia ultraveloce pump-probe. Con l’utilizzo del pump-probe gli scienziati hanno potuto confermare i cambiamenti di fase cristallina dovuti all’annerimento del rosso vermiglio (cinabro) creato artificialmente in laboratorio. I risultati ottenuti consentono di avere informazioni su datazione, conservazione e restauro di pigmenti antichi.

Il cinabro, dal Rinascimento al Terzo millennio. La ricerca sui principali pigmenti storici (dal 2018 a quest’estate) si è svolta nell’ambito di una convenzione tra dipartimento di Fisica e Biblioteca Universitaria. L’intesa prevede lo studio di manoscritti e stampati antichi di pregio conservati nella Biblioteca. “Lo studio – spiega Daniele Chiriu, primo firmatario del lavoro – ha riguardato la caratterizzazione di inchiostri rossi realizzati con il Cinabro, utilizzato specie in epoca rinascimentale da Raffaello, Tiziano, Botticelli. L’analisi di questo pigmento ha riguardato le sue proprietà di fotodegradazione, annerimento dovuto all’effetto dell’invecchiamento e dell’esposizione alla luce”. 

 “I risultati di una ricerca condotta con l’impiego, tra l’altro, per la prima volta della spettroscopia ultra-veloce del nostro Centro. Lo studio – dice Roberta Vanni, direttore del Cesar – costituisce il primo esempio isolano dell’utilizzo della tecnica pump-probe nel settore dei beni culturali”.

“I risultati ottenuti consentono di avere informazioni fondamentali sui pigmenti antichi. In definitiva – conclude la professoressa Vanniun bell’esempio di collaborazione tra aree scientifiche apparentemente lontane ma strettamente legate”.

About Roberta Pau

Nata e cresciuta a Cagliari, attualmente laureanda in lingue e comunicazione. Lavoratrice, amo viaggiare e ho una grande passione per ogni forma d'arte.

Controlla anche

Intelligenze Generative all’Opera

Le intelligenze generative in azione: innovazioni, applicazioni e prospettive per il futuro L’uso delle intelligenze …