La tecnologia moderna sta esercitando una significativa influenza in ogni ambito della nostra esistenza, dalla casa al divertimento, fino alla vita lavorativa.
Questa trasformazione, insieme al nostro stile di vita sempre più orientato all’universo digitale, ha richiesto numerosi cambiamenti per riuscire a potenziare i fattori chiave del modo in cui lavoriamo, come il conseguimento degli obiettivi, la gratificazione, la motivazione, le sfide, fino ad arrivare al coinvolgimento dell’utente. Ma come viene fatto tutto ciò? La gamification (traducibile in italiano come “ludicizzazione”) è definita come l’implementazione di elementi tipici dei giochi e principi del gioco in contesti non ludici, ed è esattamente la strategia attualmente in uso per trasformare il modo di fare business. Introdurre delle caratteristiche tipiche degli elementi di gioco che creino un incentivo tramite una ricompensa, il raggiungimento di un obiettivo o la risoluzione di un problema, può generare un maggiore livello di soddisfazione nell’utente. Ma quali sono i settori che si stanno avvalendo della gamification nel modo più efficace?
Tra i settori che hanno visto l’applicazione di queste metodologie ludiche citiamo e-learning, marketing, salute e benessere, ecosostenibilità, cultura e turismo, assunzione di personale, trasporti, organizzazioni no profit e, ovviamente, quei settori che sono per propria natura strettamente legati alle tendenze in fatto di gaming. Pensiamo ad esempio alle agenzie di scommesse o sale da gioco, dove il gaming e l’aspetto lavorativo sono già strettamente collegati, come appare evidente anche nei principali casinò online italiani.
Il settore e-learning
Forse uno degli ambiti di maggior successo è quello dell’e-learning, dati la tipologia di utenti a cui si rivolge e il metodo di erogazione di questi servizi. Molte piattaforme per l’apprendimento sono infatti già progettate in modo da favorire il coinvolgimento di chi le utilizza; inoltre, per promuovere il raggiungimento dei risultati offrono una sorta di sistema di gratificazione che spesso strizza l’occhio al design tipico dei videogiochi. Grazie a questa struttura di ricompense che, in un certo senso, genera “dipendenza”, gli utenti sono più propensi a impegnarsi a raggiungere i propri obiettivi.
La ludicizzazione ha avuto un certo successo anche nel campo del no profit, ma per altri motivi. Incoraggiando il coinvolgimento emotivo degli utenti, le organizzazioni senza scopo di lucro ne stimolano le azioni avvalendosi di questi sistemi di gamification. Usati largamente da numerose piattaforme online che effettuano donazioni benefiche in base all’attività svolta dall’utente; ne è un esempio quel sito diventato famoso diversi anni fa che incentivava gli utenti a risolvere dei quesiti matematici per inviare del riso a un Paese bisognoso. Con un meccanismo simile, gli utenti non solo sentono di aver compiuto una buona azione per il prossimo, ma maturano quell’esperienza appagante che è parte integrante del gioco e del problem solving.
Gli altri settori
Altri settori hanno utilizzato queste metodologie ludiche per generare una sorta di competizione tra la propria clientela: le classifiche sono infatti un sistema molto efficace per spingere i clienti a competere tra loro e a fare l’uno meglio degli altri. In un libro intitolato “Il potere della gamification”, l’autore V. Petruzzi ha esplorato come la creazione di situazioni in cui gli utenti sfidano sé stessi e gli altri tramite quiz, giochi sportivi, competizioni, giochi di velocità e di abilità, rappresenti una tecnica di successo per coinvolgere gli utenti online e sui social media. Che si tratti del settore dei trasporti o di qualsiasi altro ambito, troviamo una varietà infinita di esempi che ci dimostrano in cosa consiste la gamification e come viene usata nel mondo moderno per generare profitto.
Alla luce di tutto ciò, non sorprende il successo delle tante applicazioni che le maggiori aziende mettono a disposizione per i nostri smartphone. Sono diventate parte integrante della nostra vita quotidiana, addirittura molti di noi trascorrono più tempo al cellulare che impegnati in qualsiasi altra attività. Agire sul desiderio degli utenti spingendoli ad aprire una determinata app significa incentivarli a passare più tempo guardando lo schermo, che si traduce a sua volta a una maggior esposizione degli stessi al marchio. È una tendenza che diventerà sempre più diffusa con il passare del tempo, man mano che l’implementazione della gamification continuerà a sfornare casi di successo. Queste tecniche stanno iniziando a prendere piede in diversi settori e presto potremo esplorare le diverse modalità in cui vengono utilizzate, osservando quali sono particolarmente attraenti per determinate categorie demografiche e quali invece agiscono su un pubblico più ampio nel suo complesso.