Bus privati per il trasporto degli studenti. Occorre aumentare il numero di mezzi per evitare assembramenti. Chiamata alle aziende del settore
In attesa dei dati aggiornati sulla popolazione studentesca e per evitare assembramenti nei bus che trasportano gli studenti la Giunta apre all’utilizzo dei mezzi privati.
Una lettera sarà inviata alle aziende del settore che dovranno indicare le caratteristiche dei mezzi e i costi del servizio. L’iniziativa è contestuale all’approvazione di una delibera con la quale la Regione potrà accedere ad un fondo nazionale per i “servizi aggiuntivi” nei territori a domanda debole. Lo ha annunciato la direttrice generale dell’assessorato regionale dei Trasporti Gabriella Massidda durante un’audizione in Commissione Pubblica Istruzione del Consiglio regionale.
ANP: servizio di trasporto inadeguato
Poco prima la rappresentante dell’Associazione nazionale presidi Anna Maria Maullu aveva sottolineato “l’inadeguatezza del servizio di trasporto. Soprattutto nelle zone interne, rappresenta un elemento di disagio per i ragazzi e le famiglie, costrette in molti casi ad utilizzare i mezzi privati”. Di conseguenza, intervenire nelle tratte più richieste o più problematiche con bus privati aggiuntivi, sembra essere la soluzione ideale per venire incontro a studenti e famiglie.
La ricerca di un difficile equilibrio
Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani ha, invece, ricordato che nel tavolo tecnico con Regione, Anci e Protezione civile è rimasto aperto il problema dell’accesso differenziato per fasce orarie alle scuole “sia perché non disponiamo dell’anagrafe degli studenti (per tracciarne la provenienza), sia perché servono risorse”.
“La pubblica istruzione – interviene Giorgio Cicalò, Direttore generale della pubblica istruzione- è impegnata nel difficile equilibrio fra esigenze diverse. Tuttavia – ha continuato – per effetto dell’autonomia scolastica la situazione non è omogenea in tutta la Sardegna, pur essendo sostanzialmente buona per quanto riguarda il distanziamento nelle scuole; meno per il servizio di trasporto per il quale saranno probabilmente necessari altri interventi.”