La Commissione europea sta coordinando una risposta europea alla pandemia di coronavirus per rafforzare i settori della sanità pubblica
Siamo pronti per una seconda ondata di Coronavirus? Abbiamo più conoscenze ed armi terapeutiche, abbiamo creato realtà nel territorio. Abbiamo tanti positivi e pochi malati, tra cui pochi capaci di trasmettere l’infezione. Ci sono cittadini con carica altissima e assenza di sintomi. C’è la necessità di avere tamponi rapidi. Tra le azioni efficaci: contact tracing, mascherine, quarantena, distanziamento sociale.
Abbiamo terapie efficaci, anche se non specifiche. Queste sono alcune delle tematiche che si sono discusse durante il webinar “COVID-19 Seconda ondata. Quali azioni e quali terapie sono efficaci?”, organizzato da Motore Sanità, che ha visto la partecipazione dei massimi esperti sul tema del panorama italiano.
L’impegno sanitario in Italia
“L’Italia è senza dubbio oggi considerata una buona pratica in termini di contenimento delle infezioni. È stato necessario un lavoro di coordinamento politico per sbloccare le misure europee contro il Coronavirus.
Credo che sarà necessario utilizzare al meglio le proposte europee contro la pandemia. Dal fronte del Parlamento europeo continuerà l’impegno europeo nell’ambito della salute. L’Unione europea ha
competenze limitate in ambito sanitario e in ambito di emergenza sanitaria. Bisogna fare un passo avanti in ambito di competenze europee comuni”, ha espresso Brando Benifei, Europarlamentare.” Dobbiamo scongiurare il lockdown. L’arma è tracciare e isolare chi è contagiato. Poi dobbiamo usare i protocolli di cura, a iniziare dai medici di famiglia che sono anche impegnati nella campagna vaccinale.
L’informazione prima di tutto
Lo Stato chiede ai cittadini lo sforzo di mantenere le regole. La prima ondata ha acceso le luci sull’importanza di avere una rete socio sanitaria territoriale e di poter contare su strumenti come la Telemedicina“,
ha dichiarato Fabiola Bologna, Commissione Affari Sociali e Sanità Camera dei Deputati. “La mia domanda è quanto la massa degli asintomatici rappresentano un pericolo epidemico. Questo è fondamentale anche per l’organizzazione della società. Ciò che mi colpisce ogni giorno è il difetto, tragico, dell’informazione e della comunicazione in Italia; il cattivo sistema informativo, specialmente nelle televisioni, in Italia, ha come effetto finale un aumento dei morti per Covid, perché è inevitabile che i comportamenti cambino in relazione all’informazione”, ha detto Paolo Guzzanti, Senatore, Giornalista e Scrittore.