“Adolescenti e Covid 19” in diretta FACEBOOK, mercoledì 14 ottobre, ore 15:30, quattro adolescenti raccontano il loro vissuto con la guida di Simone Gargiulo, psicologo e formatore.
Come gli adolescenti, la generazione dei “sempre connessi“, hanno affrontato e vissuto i condizionamenti imposti dalla pandemia, l’isolamento rispetto ai coetanei, alla scuola, la convivenza forzata,? Quali ripercussioni sul loro stato d’animo, nei rapporti interpersonali, in famiglia e con gli altri?.
Francesca, Chiara, Matteo ed Enrico si racconteranno e si interfacceranno con Simone Gargiulo, psicologo e formatore, in progetti di prevenzione e contrasto al bullismo, al cyberbullismo, ai pericoli del web e alle dipendenze comportamentali rivolti agli alunni di ogni ordine e grado, ai genitori, agli insegnanti e agli operatori sociali. E’ questo il quarto e ultimo appuntamento nell’ambito della Giornata Nazionale della Psicologia, che, nella edizione di quest’anno si è articolata in quattro giornate diverse, e in “modalità web”, proprio per i condizionamenti imposti dal persistere dell’emergenza pandemica e per dare la più ampia visibilità alle iniziative. Lo stesso tema è stato affrontato nel terzo appuntamento, martedì 13 ottobre, da un gruppo di psicologi esperti in psicologia della adolescenza quali Matteo Lancini e Maura Manca, condotti da Alessandro Poddesu.
Cosa è l’ adolescenza?
” L’adolescenza – ha detto Angela Quaquero presidente dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna- è una fase delicata della crescita, in cui si sviluppa la personalità, si determinano scelte di vita, orientamenti affettivi.
Un peso determinante è assunto dal rapporto con l’esterno alla famiglia, innanzitutto i propri coetanei, con cui si cresce insieme e ci si misura, gli insegnanti, gli “altri” adulti, il complesso della società.
La pandemia e il suo protrarsi hanno determinato un cambiamento improvviso e radicale di questo sistema di relazioni e certezze, con l’accentuazione di modalità comportamentali già presenti, come il rapporto con i social, che nelle fasi più critiche è diventato il riferimento dominante, con importanti effetti sulla psiche e sullo sviluppo psicologico, con il rischio di dipendenza, di cui tener conto.
Senza demonizzare i social e il web, per il portato positivo che hanno, occorre aiutare gli adolescenti a costruire una nuova “normalità” nelle relazioni , e a ricollocare nei giusti ambiti i rapporti personali e interpersonali “reali” e quelli “traslati” attraverso il web” .