Sabato 17 (dal pomeriggio) e domenica 18 ottobre (dalla mattina) a Capoterra in Piazza Liori ci sarà Sardegna Produce. Ingresso gratuito.
Sardegna Produce nasce per promuovere il meglio delle produzioni sarde, sia alimentari che artigianali, per aiutare anche le grandi città a riconnettersi con il tessuto produttivo e culturale delle nostre campagne. Ospitalità e tradizioni, cultura e orgoglio. Per questo tutti i prodotti esposti sono al 100% sardi.
STREET FOOD. E allora ecco tanti banchetti con prodotti tipici ma anche l’immancabile cibo da strada, solo ed esclusivamente Sardo come il maialetto, i tanti arrosti della nostra tradizione, il brebeiburger, le polpette artigianali, ma anche culurgiones, seadas, la frittura di mare e persino lo street food di eccellenza tabarchino direttamente da Carloforte (avete mai assaggiato gli arrosticini di tonno?). Ancora le migliori birre dei microbirrifici artigianali sardi e tanto altro ancora.
LABORATORI. Tanti divertenti laboratori per grandi e piccini dedicati al mondo agro-pastorale della Sardegna. Un modo per riconnettere anche chi vive in città con il mondo delle nostre campagne e con le nostre tradizioni millenarie. Imperdibili ad esempio attività come il battesimo della sella, la possibilità di mungere pecorelle e caprette e preparare le ricottine, il laboratorio del miele e quello dei dolci
L’evento rispetta la normativa e i disciplinari anti-Covid
INFOLINE: Chiama al numero 070.680722 (solo mattino, ore ufficio: 09,00-13,00).
Capoterra
Capoterra (Cabuderra in sardo) è un comune italiano di 23 515 abitanti della città metropolitana di Cagliari in Sardegna. Esso ospita insediamenti umani da tempi lontanissimi. All’epoca prenuragica risale l’officina litica e le capanne circolari di cui restano ancora delle tracce, della zona di Cuccuru Ibba in prossimità dell’inceneritore di Macchiareddu–Grogastu, all’interno della laguna di Santa Gilla. Altri ruderi di epoca nuragica sono stati ritrovati nelle colline attorno a Baccutinghinu, dove si trova il Nuraghe di Monti Arrubiu. Altre strutture facenti pensare all’antica dislocazione di nuraghi si trovano nelle zone di Is Antiogus e Is Cuccureddus. In seguito ai contrasti tra il re d’Aragona e di Sardegna Pietro IV e il giudice arborense Mariano IV d’Arborea, intorno all’anno 1353 Capoterra fu incendiata e distrutta dagli uomini del capitano aragonese Berengario Carroz. Il villaggio rimarrà disabitato per oltre tre secoli.