Torna la campagna contro lo sfruttamento di donne e bambini
Mani Tese, in collaborazione con laFeltrinelli, è alla ricerca di 200 volontari/e a Cagliari e Quartucciu per impacchettare regali e sostenere le vittime di violenza. Sartor: “Con l’impoverimento causato dal Coronavirus, la situazione, già di emergenza, è destinata a peggiorare”. Il modo migliore per concludere un anno difficile è trascorrerlo in modo solidale! È la proposta di Mani Tese, anche quest’anno impegnata nella campagna di raccolta fondi natalizia “Molto più di un pacchetto regalo” in collaborazione con laFeltrinelli.
Per realizzarla, Mani Tese cerca 200 volontari e volontarie a Cagliari e Quartucciu che abbiano voglia di dedicare qualche ora del proprio tempo per impacchettare regali. Sul sito www.manitese.it, nella pagina dedicata alla città è possibile visionare la lista delle librerie interessate.
L’emergenza Covid-19 e la povertà
“In un mondo ancora percorso dall’emergenza Covid, chi vive in un contesto di povertà estrema sperimenta l’emergenza tutti i giorni – afferma Giovanni Sartor. A vivere in costante pericolo sono soprattutto le persone più vulnerabili vittime di violenza e sfruttamento.
“Siamo molto preoccupati – aggiunge Sartor – Con l’impoverimento diffuso causato dagli effetti del Coronavirus, la condizione di queste persone non potrà che peggiorare”.
14 anni di progetti solidali realizzati
“Molto più di un pacchetto regalo” è un’iniziativa di sensibilizzazione e di raccolta fondi natalizia di Mani Tese realizzata in collaborazione con laFeltrinelli. La campagna, giunta ormai alla sua XIV edizione, quest’anno interesserà 43 città e più di 80 librerie in tutta Italia. I 200 volontari e volontarie che parteciperanno alla campagna confezioneranno libri e oggetti acquistati dai clienti delle librerie laFeltrinelli. I fondi raccolti andranno a sostegno dei progetti di Mani Tese a favore delle donne e dei bambini vittime di violenza e di sfruttamento in Guinea-Bissau.
Come diventare volontari/e?
Partecipare a “Molto più di un pacchetto regalo” è semplicissimo: è sufficiente avere 16 anni compiuti e almeno 4 ore di tempo da dedicare all’attività di volontariato. È possibile iscriversi direttamente on line. L’esperienza di volontariato avverrà in sicurezza secondo le norme anti Covid-19.
Il dramma dello sfruttamento in Guinea-Bissau
La Guinea-Bissau è uno dei Paesi più poveri dell’Africa Occidentale. In un simile contesto, causato dall’instabilità politica e da una grave carenza di lavoro e di risorse, gli episodi di sfruttamento e di violenza sulle persone più indifese, come le donne e i bambini, sono purtroppo all’ordine del giorno. Mani Tese è impegnata in Guinea-Bissau da oltre 40 anni con progetti di cooperazione che prevedono in modo trasversale la protezione dei soggetti più vulnerabili.
In Guinea-Bissau molte bambine e ragazze sono purtroppo vittime di matrimonio forzato e precoce e tante donne sono vittime di violenza di genere. La percentuale di donne e bambine vittime di mutilazioni genitali femminili è ancora elevata. Il matrimonio forzato è una pratica comune in Guinea-Bissau.
Molti bambini vengono inoltre adescati e mandati in Senegal per essere sfruttati come mendicanti. Si tratta dei cosiddetti “bambini talibè”: inviati dalle famiglie con l’intenzione di apprendere il Corano in altri Paesi, quando arrivano a destinazione vengono invece sfruttati e destinati alla mendicità, a cui si dedicano tutto il giorno.
Mani Tese tutela le vittime
Mani Tese si occupa della tutela delle vittime di violenza attraverso tre tipologie di attività. La prima è la protezione delle vittime, che prevede il sostegno a un centro di accoglienza per bambine e ragazze vittime di matrimonio forzato. La seconda è la protezione dei bambini vittime di trafficking attraverso la ricerca e il reinserimento nelle loro famiglie d’origine. La terza riguarda la sensibilizzazione, l’educazione e l’informazione per contrastare i fenomeni tramite la servizi che si occupano di educazione e istruzione e le campagne di sensibilizzazione sulla violenza di genere, sul riconoscimento del ruolo e dell’importanza delle donne e sui rischi della migrazione irregolare.