Morti illustri della città di Cagliari

Morti illustri della città di Cagliari

Una lezione-intrattenimento attraverso le curiose e macabre vicende di personaggi legati alla storia della città; a cura di Claudia Caredda della Trip Sardinia.

Un itinerario virtuale, un po’ macabro un po’ irriverente, attraverso alcune delle vicende tragiche che hanno interessato personaggi illustri della città di Cagliari. La lezione avrà una durata di un’ora circa e al termine saranno offerti ai partecipanti vino e castagne. Come partecipare:

  • Dove: Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto, via Santa Croce 18, Cagliari;
  • Quando: mercoledì 28 ottobre, ore 19:15;
  • Durata: 2 ore;
  • Quota di partecipazione: 15,00€ (include lezione e castagnata);
  • A chi è destinato: adulti.
archeologia Cagliari morti illustri

La prenotazione è obbligatoria. I posti, infatti, sono limitati secondo le disposizioni di sicurezza anti covid19, dunque è necessaria la prenotazione. Si raccomanda di indossare la mascherina. Per maggiori informazioni: Trip Sardinia – info@tripsardinia.com – 3920508181 – 3934417811 (anche whatsapp). A cura di: Claudia Caredda guida regionale e presidente della Trip Sardinia Società Cooperativa, responsabile progettazione itinerari turistico-culturali per l’agenzia. Trip Sardinia agenzia di servizi turistici operante da dodici anni nel settore turistico, prima agenzia di servizi turistici di Cagliari, nel 2019 ha ottenuto la certificazione “Quality” Made per il turismo sostenibile e l’identità culturale.

La fondazione di Cagliari

La leggenda, narrata dallo scrittore latino Gaio Giulio Solino, vuole che Caralis sia stata fondata da Aristeo, figlio del dio Apollo e della ninfa Cirene, giunto in Sardegna dalla Beozia nel XV secolo a.C. circa. Aristeo introdusse in Sardegna la caccia e l’agricoltura, riappacificò le popolazioni indigene in lotta fra di loro e fondò appunto la città di Caralis, sulla quale in seguito regnò. Secondo alcune fonti Aristeo venne accompagnato in Sardegna da Dedalo, il quale, secondo gli antichi greci, sarebbe l’artefice delle imponenti opere dedalee (i Nuraghi) presenti sull’isola. Alcune domus de janas e resti di capanne del IV – III millennio a.C. scoperte a San Bartolomeo e sul colle di Sant’Elia confermano che la zona dove sorge l’odierna città fu abitata fin dal neolitico.

Le risorse del mare, degli stagni e del fertile territorio della pianura campidanese, garantivano il sostentamento delle popolazioni del periodo prenuragico. All’età del rame risalgono i reperti della cultura di Monte Claro, diffusasi in tutta la Sardegna, che prende il nome dall’omonimo colle cagliaritano. Ritrovamenti archeologici dell’età del bronzo, come ad esempio le ceramiche egee ritrovate nel nuraghe Antigori presso Sarroch, fanno ipotizzare che le popolazioni nuragiche stanziate nell’odierno cagliaritano intrattennero intensi rapporti commerciali e culturali con i Micenei e sono testimonianza che i suoi porti godevano già allora di vita e di frequentazione; lo stesso mito di Aristeo sulla fondazione di Caralis potrebbe essere nato, in epoca successiva, dal lontano ricordo di questi antiche interazioni fra Sardi e Greci.

About Andrea Quartu

Studio Scienze Della Comunicazione. Estremamente sopra le righe e appassionato di moda. Mi piace molto scrivere, ma ho sempre paura di sbagliare le virgole.

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