Oggi alle 18:00 l’evento online, disponibile su Facebook, dell’azienda Confido. Questo, creato con l’obiettivo di rinnovare le buone prassi di accoglienza.
Confido è un progetto di innovazione sociale, nato in Sardegna, che ha l’obiettivo di promuovere e diffondere la conoscenza delle pratiche di adozione e affido su tutto il territorio italiano. L’obiettivo è quello di rinnovare le buone prassi dell’accoglienza. A tal fine è necessario un orientamento e una formazione delle future famiglie accoglienti per soddisfare le esigenze dei minori in attesa di affido e di adozione.
Interverranno:
- Eugenio Lao Presidente del Forum delle Associazioni familiari Sardegna;
- Marcella Griva, psicologa, psicoterapeuta e formatrice AiBi, Amici dei Bambini;
- Stefania Russo, presidente della Cooperativa Sicomoro Onlus;
- Laura Schirripa, Assistente Sociale dei Servizi sociali del comune di Cagliari;
- Modera: Alessandro Cuboni, coordinatore per la Sardegna del progetto Confido.
I requisiti per l’adozione internazionale sono gli stessi che per l’adozione nazionale, e sono previsti dall’art. 6 della legge 184/83 (come modificata dalla legge 149/2001) che disciplina l’adozione e l’affidamento e che riteniamo utile riportare perché il suo contenuto interessa più di ogni altro le coppie. “L’adozione è permessa ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o che raggiungano tale periodo sommando alla durata del matrimonio il periodo di convivenza prematrimoniale, e tra i quali non sussista separazione personale neppure di fatto e che siano idonei ad educare, istruire ed in grado di mantenere i minori che intendano adottare.”
I requisiti per adottore:
- essere coniugati al momento della presentazione della dichiarazione di disponibilità;
- provare documentalmente o per testimonianza, ove il matrimonio sia stato contratto da meno di tre anni, la continua, stabile, perdurante convivenza antecedentemente alla celebrazione del matrimonio per un periodo almeno pari al complemento a 3 anni;
- non avere in corso nessun procedimento di separazione, nemmeno di fatto.
Infine, gli aspiranti genitori adottivi devono essere idonei ad educare ed istruire, e in grado di mantenere i minori che intendono adottare. Per questi ultimi requisiti non si può procedere con una semplice verifica formale; occorre una valutazione più complessa “nel merito”. Cioè nei contenuti e nelle modalità del rapporto di coppia. Questa viene espletata dai Tribunali per i minorenni e realizzata tramite i servizi socio-assistenziali degli Enti locali; anche in collaborazione con i servizi delle aziende sanitarie locali; e ciò perché l’interdisciplinarità è necessaria per un’osservazione corretta della relazione di coppia e della sua reale disponibilità ad accogliere un figlio, delle sue risorse a fronteggiare le eventuali difficoltà di inserimento.