La piattaforma si prepara al caos delle elezioni Usa. Blocco dei post virali e modifiche all’algoritmo.
Facebook ha un piano d’emergenza per contrastare la diffusione di messaggi d’odio, disinformazione e violenza prima, durante e dopo il voto del 3 novembre. Interventi che modificheranno le bacheche dei cittadini americani.
Facebook si prepara alla possibilità di una situazione di caos intorno alla data del 3 novembre, giorno delle elezioni americane. La piattaforma vuole evitare che il social più diffuso diventi teatro di propagazione di messaggi falsi, contenuti violenti, organizzazione di azioni (fisiche e non virtuali) potenzialmente pericolose. Alcune delle misure sono piuttosto invasive rispetto al normale flusso di informazioni che si vede su Facebook. Dunque saranno usate solo in caso di individuazione di veri pericoli.
Il blocco preventivo di Facebook prevede la possibilità di rallentare la diffusione di post nel momento in cui se ne individua la diffusione virale.
Si tratta di un intervento attivo da parte degli operatori di Facebook che ha pochi precedenti. Potrebbe alterare significativamente quel che i cittadini-elettori americani vedranno sulle loro bacheche nei giorni intorno alle elezioni. Se da una parte la mossa costituisce un’ammissione di responsabilità da parte del social di Mark Zuckerberg, dall’altra alcuni critici sono preoccupati che si finisca per affogare anche discussioni politiche legittime solo perché diventate virali.
In questo senso potrebbe essere d’aiuto l’avvio dei lavori proprio in questi giorni di quella che è stata soprannominata la “Corte suprema” di Facebook.
Comitato indipendente composto da alte personalità del mondo del giornalismo, della giurisprudenza, della difesa dei diritti umani cui si potrà fare ricorso nel caso di interventi considerati “illegittimi” sui contenuti diffusi dalla piattaforma.