Quattro film italiani al Raindance Film Festival

Il Festival, come di consueto, presenta al pubblico lungometraggi, cortometraggi, serie web e video di artisti non solo inglesi ma provenienti da ogni paese del mondo.

L’Istituto di Cultura Italiana di Londra sostiene anche quest’anno l’edizione del ‘Raindance Film Festival’, l’importante rassegna del cinema indipendente del Regno Unito giunta alla 28/a edizione, che quest’anno si svolgerà prevalentemente online a causa dell’emergenza sanitaria. L’Italia sarà presente con quattro produzioni: ‘Punta Sacra’ di Francesca Mazzoleni, ‘Non odiare’ di Mauro Mancini, ‘Lacci’ di Daniele Lucchetti e ‘Enfer’ di Duilio Scalici. La manifestazione si terrà da domani al 7 novembre: Il Festival, come di consueto, presenta al pubblico lungometraggi, cortometraggi, serie web e video di artisti non solo inglesi ma provenienti da ogni paese del mondo. Il film ‘Punta Sacra’ racconta la vita degli abitanti di una piccola zona alla foce del Tevere, che si chiama appunto Punta sacra.

Festival cinema

In esso si intrecciano realismo e immaginario di una comunità tutta al femminile guidata da Franca; le persone sono in bilico tra nostalgia e pragmatismo, in lotta tra un forte senso di appartenenza e la mancanza di opportunità per le nuove generazioni. ‘Non odiare’ è invece la storia di un medico di origine ebrea che mentre sta salvando un uomo, vittima di incidente stradale, si accorge che ha un tatuaggio nazista sul petto. Una scoperta che gli impedisce di salvarlo, lasciandolo così al suo destino. ‘Lacci’ racconta di un matrimonio in crisi ambientato tra Napoli e Roma. ‘Enfer’ è un cortometraggio realizzato durante il lockdown, con un budget minimo e solo con materiali e strumentazione che si trovavano già in casa degli autori. È possibile prenotare biglietti per anteprime virtuali e proiezioni, come anche per eventi di persona, tramite il sito web del Festival.

Punta Sacra.

È un documentario che prende il nome dal piccolo triangolo di terra dove il fiume Tevere e il mare si incontrano, nell’idroscalo di Ostia. Qui, alla foce del rio, vive una comunità di circa 500 famiglie, una comunità isolata, che – nonostante la zona decadente – sente il legame con il territorio e si ritrova spesso a lottare contro la natura e l’uomo per salvarlo. Fra le famiglia di Punta Sacra – a continuo rischio di allagamento o demolizione – c’è quella di Franca, composta solamente da donne. È lei la capofamiglia, ma anche la voce narrante; incerta se lasciare per sempre quel posto o cedere al legame con la terra e restare. Una lingua di terra che ha bisogno di diverse migliorie e al limite del vivibile, ma che rappresenta per le 500 famiglie della zona una vera e propria casa, nella quale quotidianamente lottano per restare.

About Andrea Quartu

Studio Scienze Della Comunicazione. Estremamente sopra le righe e appassionato di moda. Mi piace molto scrivere, ma ho sempre paura di sbagliare le virgole.

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