Uno studio e poi una terapia applicata su 12 pazienti ricoverati al Santo Stefano e affetti da polmonite causata dal Covid-19 hanno portato risultati incoraggianti.
I 12 pazienti sono guariti. Lo rivela l’azienda sanitaria, dopo che lo studio condotto dal professor Fabrizio Cantini, direttore della struttura complessa di Reumatologia dell’ospedale pratese; è stato pubblicato dal “Jornal of Infection“. Una prestigiosa rivista scientifica internazionale. Si tratta di un primo studio basato sull’uso di un farmaco impiegato per curare l’artrite reumatoide: il baricitinib. Cantini, nella fase di predisposizione del protocollo di studio, approvato dal Comitato Etico; si è confrontato con la professoressa Delia Goletti dell’Istituto Spallanzani di Roma. Inoltre si è confrontto con il professor Anthony Fauci del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Usa). Il punto di partenza dello studio è stata l’idea per cui la terapia ottimale deve agire sulla riproduzione del virus e, quindi, sulla liberazione delle citochine pro-infiammatorie.
Il baricitibib ha una duplice azione:
impedisce la liberazione delle citochine e blocca l’ingresso del virus nelle cellule polmonari. Il farmaco è stato somministrato a pazienti ricoverati al Santo Stefano con polmonite da Covid–19. Questo per impedire l’aggravamento della polmonite e la conseguente necessità di trasferimento dei pazienti in terapia intensiva. Lo studio ha evidenziato che i 12 pazienti hanno risposto molto bene alla terapia, migliorando costantemente fino alla guarigione. Nessuno dei pazienti è stato trasferito in terapia intensiva. Considerando i risultati emersi in questo primo studio preliminare; l’indagine retrospettiva è stata estesa ad altri ospedali dell’azienda sanitaria: San Jacopo di Pistoia e Santa Maria Nuova di Firenze e gli ospedali di Alessandria, Fano, Pesaro e Ariano Irpino, che avevano utilizzato il baricitinib in casistiche analoghe.
Valutate retroattivamente le terapie somministrate a 113 pazienti per due settimane consecutive.
88 dimessi con guarigione. 24, invece, hanno mostrato miglioramenti e sono stati dimessi in seguito. Solo un paziente in terapia intensiva. Anch’esso, trasferito, dopo due giorni nella normale degenza e dimesso dopo altri 10 giorni di terapia. Non ci sono stati decessi. Risultati confermati dallo studio controllato americano Actt-2 promosso dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases, diretto dal professor Fauci.
Lo studio ha coinvolto 1.033 pazienti con polmonite da coronavirus e confrontato l’efficacia di baricitinib somministrato in associazione a remdesivir rispetto al gruppo di pazienti di controllo che assumevano il solo remdesivir. Il professor Cantini ha espresso parole di orgoglio nell’apprendere i risultati dello studio americano. “Resta la soddisfazione, che questo importante approccio terapeutico sia stato di grande aiuto per i pazienti”, commenta. “E che l’Asl e l’ospedale di Prato siano stati precursori di una terapia che ha dato risultati tali da generare orgoglio e prestigio”.