Tensioni tra Regioni, enti locali e Governo sulla lotta al Covid. Da una parte l’insofferenza dei sindaci, dall’altra i governatori che masticano amaro per i paletti troppo rigidi messi alle attività economiche dall’ultimo Dpcm: e tutti, sindaci e governatori, manifestano con atti non solo simbolici l’insoddisfazione per le misure prese da Palazzo Chigi e mettono le mani avanti rispetto a ulteriori, più drastici provvedimenti prospettati da più parti.
Per cercare di ricostruire il rapporto con Regioni ed enti locali il premier Giuseppe Conte ha ribadito alla Camera che la messa a punto del Dpcm è finalizzata “da un lato a preservare la tenuta del sistema sanitario nazionale e dall’altro a scongiurare un lockdown generalizzato che danneggerebbe ancor di più” l’economia del Paese. “Siamo consapevoli che sono misure severe ma sono necessarie a contenere i contagi. Diversamente la curva epidemiologica è destinata a sfuggirci completamente di mano”, ha proseguito Conte il quale ha ricordato che la bozza del Dpcm è stata condivisa con il Comitato tecnico scientifico – per il quale l’Italia è in uno scenario di tipo 3 – che dopo ampia analisi ha condiviso i provvedimenti previsti.
Modifiche del Dpcm per la Sardegna
Chiusura dei bar alle 20 e dei ristoranti alle 23, didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, apertura dei teatri ma con riduzione della capacità di capienza fino al 20% (su 1000 posti 200 spettatori). Queste le novità, secondo quanto si apprende dal vertice tra il governatore della Sardegna Christian Solinas e i capigruppo in Consiglio regionale, che saranno contenute nella prossima ordinanza attesa tra stanotte e domani.
Nodo mobilità. Il provvedimento dovrebbe portare alla riduzione della capienza dei trasporti pubblici locali dall’80% al 50% e una stretta su porti e aeroporti limitando i collegamenti così da garantire il tracciamento sugli arrivi, anche grazie ai nuovi tamponi antigienici che la Protezione civile nazionale sta inviando alla Sardegna. A fronte di tutto questo, sarà previsto anche un forte inasprimento dei controlli con i forestali e compagnie barracellari chiamati a coadiuvare le forze dell’ordine operative nei vari territori dell’Isola.