Fino a 40 milioni di anni fa sui mari dell’Antartide volavano famelici uccelli con aperture alari enormi

Fino a 40 milioni di anni fa sui mari dell’Antartide volavano famelici uccelli con aperture alari enormi

Tra i vari reperti, i ricercatori hanno analizzato anche il fossile di un segmento di una mascella scoperto in Antartide negli anni 80, appartenuto ad un enorme uccello vissuto circa 40 milioni di anni fa.

É stata pubblicata da un team di ricercatori dell’Università della California a Berkeley. La scoperta mostra che gli uccelli, si sono evoluti in tempi relativamente brevi raggiungendo dimensioni davvero enormi. I ricercatori hanno analizzato alcuni fossili ritrovati nei mari dell’Antartide durante gli anni 80 del secolo scorso. Hanno avuto la conferma che, 60-40 milioni di anni fa, sopra le acque di oceani meridionali vagavano uccelli dalle dimensioni gigantesche, con aperture alari fino a quasi sei metri e mezzo. Si tratta di un’apertura alare che è quasi il doppio di quella dell’uccello odierno con la più grande apertura alare, ossia l’albatro errante (circa 3,3 metri).

La scoperta dei pelagornitidi

Questi uccelli, appartenenti alla famiglia dei pelagornitidi, sono vissuti per almeno 60 milioni di anni. Gli esemplari più grandi di questo gruppo sorsero dopo l’estinzione di massa, dove scomparsero anche i dinosauri.
Circa 50 milioni di anni fa, l’Antartide era infatti caratterizzata da un clima più caldo di quello che c’è oggi. Durante l’eocene il continente non era perlopiù gelido e ostile come lo è oggi. I mari dell’Antartide ospitavano infatti  tantissime specie di animali. Tra questi infatti c’erano mammiferi e uccelli, perfettamente adattatisi a questo ambiente ancora molto ospitale.

“I pelagornitidi giganti estinti, con le loro ali a punta molto lunga, avrebbero volato ampiamente sugli antichi mari aperti”. Come spiega Thomas Stidham, ricercatore dell’Istituto di Paleontologia dei Vertebrati e Paleoantropologia dell’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino. Anche lui ha partecipato allo studio insieme a Peter Kloess, studente laureato a Berkeley (l’autore principale) e Ashley Poust, ricercatrice del Museo di Storia Naturale di San Diego. Secondo lo stesso Stidham i pelagornitidi erano al vertice del loro ecosistema. Erano molto probabilmente predatori formidabili grazie anche al loro becco ossuto pieno di denti aguzzi.

About Noemi Dessì

Ho 21 anni e sono una studentessa di Scienze della Comunicazione. Mi piace ascoltare musica,leggere, guardare film e serie TV.....ma sopratutto scrivere!

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