Un movimento artistico come rinascita dal lockdown, per esorcizzare il senso opprimente di angoscia, impotenza e annichilimento, e riconciliarsi con lo spirito, l’energia armoniosa, il senso del bello.
Questo è l’obiettivo del movimento artistico Trans Antigen 20. Non a caso, prende il nome da una proteina in grado di stimolare il sistema immunitario a produrre i necessari anticorpi.
Sorto durante la pandemia, il movimento Trans Antigen 20 è formato dagli artisti: Salvo Bonnici, Michele Alfano, Santi Bonnici, Beppe Burgio, Giuseppe Fratantonio, Isabella Meloni, Giuseppe Marziano, Gabriella Scopelliti.
Di recente, il gruppo ha ottenuto il primo premio alla Biennale internazionale dei Normanni di Monreale con un’opera collettiva dal titolo “Il messaggio dell’arte”.
Gli artisti di Trans Antigen 20 si identificano e riconoscono nel Manifesto, stilato dalla storica dell’arte e curatrice Licia Oddo che del gruppo è la segnalatrice e la curatrice ufficiale.
«Solo nel silenzio – scrive Licia Oddo nel Manifesto – l’uomo ha la libertà di creare, produrre, perché non è più contaminato dalla società, dal suo ruolo sociale e anche dai suoi demoni. Il silenzio ci ha fatto ritrovare noi stessi nell’assenza del rumore. Quest’ultimo ci ha sempre distratto dal silenzio, dalla meditazione dalla riflessione.
Oggi vogliamo riscoprire l’introiezione e dialogare con un codice naturale quale linguaggio del creato – natura, l’uomo vuole tornare da dove è venuto fuori».
Nel documento si rivendica la diversità come valore e si evidenzia la comune volontà di esaltare il dinamismo ciclico. In esso si collocano le forze della fede e della spiritualità, l’amore, le identità e le sfide sociali.
Loro prediligono invece «la riscoperta delle botteghe nel silenzio di un contesto topologico della contemplazione creativa dove il verme nel bozzolo diventa farfalla».