Sintomi cutanei persistenti causati dal Covid-19: un nuovo studio
I ricercatori del Massachusetts General Hospital (MGH) si sono in particolare concentrati sui cosiddetti “long hauler”. Questi sono i sintomi di quei pazienti infettati dal virus che cominciano a stare meglio ma che non si sono ripresi completamente dall’infezione. O comunque persone infettate da COVID-19 per le quali i sintomi durano più a lungo della media.
In collaborazione con altri istituti, i ricercatori hanno analizzato vari campioni di persone infettate da COVID-19 concentrandosi sui sintomi cutanei definendo i long hauler come chiunque abbia dei sintomi cutanei derivanti dalla COVID-19 che durano per almeno 60 giorni.
I sintomi più diffusi
Hanno trovato varie tipologie di sintomi cutanei per le persone infette da COVID-19. Tra questi c’erano eruzioni morbilliforme e orticarioidi che duravano per una media di rispettivamente sette e quattro giorni.
Trovavano inoltre eruzioni papulosquamose, ossia papule e placche squamose, che duravano per una media di 20 giorni. E ancora geloni o arrossamento e gonfiore dei piedi e delle mani. Questo è un sintomo comunemente conosciuto in questi mesi come “dita dei piedi COVID”, che duravano per una media di 15 giorni.
“I nostri risultati rivelano un sottogruppo precedentemente non segnalato di pazienti con sintomi cutanei di lunga data da COVID-19, in particolare quelli con dita dei piedi COVID. Questi dati si aggiungono alla nostra conoscenza sugli effetti a lungo termine di COVID-19 in diversi sistemi di organi. La pelle è potenzialmente una finestra visibile nell’infiammazione che potrebbe essere in corso nel corpo”, spiega Esther E. Freeman, autrice senior dello studio nonché direttrice del Global Health Dermatology dell’MGH.
La stessa ricercatrice consiglia dunque ai medici di valutare con attenzione anche gli eventuali sintomi che si possono vedere sulla pelle per quanto riguarda i trattamenti iniziali di persone eventualmente infette da COVID-19