Uno studente del Dipartimento di Sviluppo Umano Comparato dell’Università di Chicago, Coltan Scrivner, suggerisce che guardare film dell’orrore potrebbe aiutare ad essere meno ansiosi.
“Se parli con i fan dell’horror o leggi forum dell’orrore”, ha detto, “vedrai centinaia di esempi aneddotici di persone che parlano di come usano l’orrore per affrontare una varietà di cose, tra cui ansia, depressione e traumi”, spiega il ricercatore che ha inteso trovare la ragione di tutto ciò.
Secondo Scrivner anche in questo caso ciò può essere spiegabile con l’evoluzione: la curiosità, a volte anche morbosa, di conoscere gli aspetti più pericolosi di quello che stai guardando, e dunque del tuo ambiente, si rivelava infatti essenziale per evitare queste stesse situazioni poi nel futuro e in generale per acquisire conoscenze ed informazioni molto utili per la sopravvivenza.
Lo stesso discorso, almeno a livello psicologico, si può fare con la pandemia di COVID–19 in corso. La cosa è spiegata anche dal fatto che quando la pandemia è scoppiata, il film Contagion, che mostra una trama molto simile a quello che poi è successo in questi mesi, è diventato molto velocemente uno dei film più visti negli Stati Uniti. Secondo il ricercatore, le persone che hanno guardato film come Contagion durante questi mesi di pandemia hanno riportato livelli più bassi di ansia. “Abbiamo testato qualcosa chiamato ipotesi di simulazione del calvario con i fan dell’horror”, spiega ancora Scrivner. “L’idea è che, poiché hanno simulato cose come questa prima, sono un po’ più preparati o meglio in grado di affrontare la cosa reale”.
Contagion.
Contagion è un film del 2011 diretto da Steven Soderbergh. Il film affronta il tema della diffusione di una malattia nuova e letale, causata da un virus trasmesso da goccioline respiratorie e fomiti, del tentativo inutile da parte di ricercatori medici e ufficiali di salute pubblica di identificare e contenere il virus, della conseguente perdita di ordine sociale in una pandemia e dell’introduzione di un vaccino per fermarne la diffusione. Per seguire diverse trame il film fa uso dello stile multi-narrativo “hyperlink“, utilizzato in diversi film di Soderbergh.
In seguito alla loro collaborazione al film The Informant! (2009), Soderbergh e lo sceneggiatore Scott Z. Burns hanno discusso un film relativo alla rapida diffusione di un virus, ispirato ad epidemie come l’epidemia di SARS del 2002-2004 e la pandemia influenzale del 2009-2010. Nella preparazione della sceneggiatura Burns si è consultato con rappresentanti dell’Organizzazione mondiale della sanità e con medici esperti, come W. Ian Lipkin e Larry Brilliant. Il film è stato un successo di critica e di incassi, ed è stato particolarmente apprezzato per l’accuratezza scientifica.