Il Ministero della Salute ha pubblicato in data odierna l’avviso di richiamo per panini confezionati contaminati da sostanze nocive.
Si tratta di prodotti a marchio Bakery SpA, contenenti ossido di etilene, una sostanza gassosa dannosa per la salute. Ecco i due lotti ritirati:
- Panino tondo 85g con grano saraceno e topping cereali e semi, lotto n° 17620, venduto in confezione da 510 grammi;
- Panino tondo 110g con topping cereali e semi, lotto n° 14720, venduto in confezioni da 660 grammi.
Chi avesse già acquistato il prodotto non deve consumare ma riconsegnare in negozio per la sostituzione o il rimborso.
L’ossido di etilene (o ossirano) è il più semplice composto eterociclico contenente ossigeno e, più specificamente, è il più semplice degli epossidi.
A temperatura e pressione ambiente è un gas incolore dall’odore etereo dolce, estremamente infiammabile, molto irritante e tossico per inalazione, esplosivo se mescolato all’aria. Come liquido bolle a 11 °C, è solubile in acqua, a differenza degli eteri aciclici che sono poco solubili, somigliando in ciò ai suoi omologhi eteri ciclici ossetano e tetraidrofurano; tuttavia, in soluzione acquosa tende a idrolizzarsi lentamente dando principalmente glicol etilenico. La sua molecola è polare, più dell’etere dietilico e anche del tetraidrofurano, e dell’acqua stessa. Il liquido ha costante dielettrica modesta, ma ben maggiore del comune etere dietilico.
È utilizzato dall’industria chimica per la sintesi di numerosi composti chimici. L’ossido di etilene è stato preparato per la prima volta nel 1859 dal chimico francese Charles Wurtz, che lo ottenne per reazione tra il 2-cloroetanolo (chiamato anche “cloridrina etilenica”) e una base. L’ossido di etilene cominciò a essere prodotto su scala industriale a partire dal 1914 e la sua produzione aumentò durante gli anni della Prima guerra mondiale, come precursore del glicole etilenico e dell’iprite. Nel 1931 un altro chimico francese, Theodore Lefort, scoprì il metodo per produrlo direttamente per reazione diretta tra l’etene e l’ossigeno usando l’argento come catalizzatore. Il processo, denominato “ossidazione parziale diretta” (in inglese “direct partial oxydation“) fu industrializzato successivamente dalla multinazionale chimica Union Carbide. Dal 1975 tutto l’ossido di etilene prodotto industrialmente si basa su questa reazione.