Regione al lavoro per superare le criticità sul fronte coronavirus nell’Oristanese. Apertura del Covid-hotel nel capoluogo, riconfigurazione dei posti letto nell’ospedale di Ghilarza.
Sono queste, infatti, le soluzioni presentate oggi dal neo commissario Ats-Ares Massimo Temussi in un vertice con il prefetto Gennaro Capo, il sindaco di Oristano Andrea Lutzu e la direttrice dell‘Assl Valentina Marras. L’hotel, quindi, è utile per l’assistenza ai pazienti positivi e individuazione dell’hot-spot per l’esecuzione dei tamponi drive-in in applicazione dell’accordo con l’Esercito. “Il supporto del presidio di Ghilarza rafforzerà, dunque, la capacità del nostro sistema sanitario di rispondere all’emergenza nell’area – ha dichiarato l’assessore alla Sanità Mario Niedd – L’apertura imminente del Covid hotel permetterà di trovare sistemazione ai pazienti ormai in fase di guarigione, alleggerendo la pressione sugli ospedali. Infine, con l’apertura dell’hot-spot per i test, saremo in grado di aumentare i controlli e rendere più veloce l’individuazione dei positivi”.
Oristano
Oristano è un comune italiano di 31 753 abitanti capoluogo della provincia omonima, situato nella Sardegna centro-occidentale. Si trova nella parte settentrionale della pianura del Campidano, nella regione detta Campidano di Oristano. Capoluogo di provincia dal 16 luglio 1974, la città ha una storia antica; di origine medievale, è stata a lungo capitale del Giudicato di Arborea. Il nome della città di Oristano potrebbe derivare dal gentilizio romano Aristius. Il geografo bizantino Giorgio Ciprio nel VII secolo cita l’Arhistianés límne (stagno di Oristano) mentre la più antica citazione del poleonimo si ha in una carta arborense dei primi del XII secolo dove è menzionata come Aristanis. In spagnolo è Oristán e in catalano, Oristany, nomi tuttora in uso e ampiamente documentati anche nella lingua scritta.
Il medioevo oristanese è caratterizzato da numerose guerre tra il giudicato arborense e gli altri regni sardi. Nel 1198 il giudicato è invaso dal Giudice di Cagliari Guglielmo di Massa che dilagò sulla capitale spargendo distruzione. Oristano quindi è saccheggiata e incendiata e l’antica cattedrale gravemente danneggiata. La città verrà però presto ristrutturata dai successivi giudici arborensi del XIII e XIV secolo che migliorarono l’antiche fortificazioni, erette dal Giudice Barisone, attraverso la costruzione di circa ventotto torri e l’innalzamento delle mura cittadine fino ai dieci-quindici metri. Oristano all’epoca contava circa 10.000 abitanti e comprendendo i sobborghi di San Lazzaro, Nono, Maddalena e Vasai raggiungeva un’estensione di circa 27 ettari. La forma della città a fuso era tipica della città-fortificata medioevale italiana. La reggia giudicale si trovava nell’attuale piazza Manno, in passato denominata “Sa Majorìa“.