L’Italia riafferma il suo impegno nella promozione dell’empowerment femminile
Donne, Pace e Sicurezza: la Risoluzione, adottata all’unanimità il 31 ottobre 2000, mantiene intatta la sua attualità e il suo carattere pionieristico.
Questo ha incoraggiato un profondo cambiamento di contatto nella visione del ruolo delle donne nei conflitti. Sottolineando come esse non siano solo le principali vittime. Ma soprattutto le vere protagoniste nella prevenzione delle crisi, nei processi di pace e nella ricostruzione successiva al conflitto. È ampiamente documentato il legame tra la partecipazione delle donne nei processi di pace ed inoltre le probabilità di raggiungere un accordo inclusivo e duraturo.
L’Italia ha attivamente sostenuto la Risoluzione fin dalla sua adozione. Lo stato dedica sforzi e risorse significative alla promozione della partecipazione delle donne ai processi di pace e di mediazione. Ponendosi all’avanguardia in nome della Comunità Internazionale con la promozione dell’Agenda “Donne, Pace e Sicurezza”. Il nostro Paese figura tra i pochissimi ad avere destinato finanziamenti pubblici all’attuazione del proprio Piano d’Azione Nazionale.
Donne Mediatrici del Mediterraneo
Nell’ottobre 2017, nell’ambito del mandato in Consiglio di Sicurezza, L’Italia ha istituito il Network delle Donne Mediatrici del Mediterraneo. Il sistema si compone di una cinquantina di donne di diversa età, provenienti da oltre 20 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Le donne solitamente hanno una certa esperienza o conoscenza in materia di mediazione, risoluzione dei conflitti, diritti civili e politici. Il sistema è cresciuto negli anni in termini di partecipazione e di competenze. Si è inoltre, progressivamente consolidato a livello locale.
Nel 1946 Simone De Beauvoir scriveva: “Donne non si nasce, si diventa”. In questa frase è riassunto il senso di ciò che si intende per empowerment femminile. Nascere donna significa inoltre essere inquadrate in un contesto nel quale è necessario liberarsi per raggiungere un livello più profondo di consapevolezza e condivisione. L’agenzia delle Nazioni Unite afferma: “Raggiungere l’uguaglianza di genere non è solo un obiettivo importante in sé e per sé. Ma risulta essere uno stimolo per raggiungere un futuro sostenibile per tutti”.