Un’analista di Intelligenza artificiale “virtuale” è in grado di velocizzare le operazioni di analisi e aiutare gli utenti.
Si chiama Artificial Intelligence Analyst la piattaforma di intelligenza artificiale che unisce l’Open Source Intelligence, con quelle del Deep Insight. Ad annunciare l’arrivo della piattaforma è Deephound, tech company italo-inglese fondata nel 2018 da tre ragazzi romani. Alessia Gianaroli, Rosbeh Zakikhani e Marco Menichelli, con sede a Londra e – da pochissimo – sbarcata anche nella Capitale. “Deephound nasce come laboratorio di analisi sulle fake news, racconta Rosbeh Zakikhani, ma ben presto ci siamo accorti che il mercato non era ancora pronto per considerare il fact-checking come servizio e ad acquistarlo in quanto tale, quindi abbiamo deciso di spostarci sulla business intelligence”.
Un’intuizione vincente nel campo delle fake news e delle frodi.
Soprattutto se si pensa che ogni anno nel mondo si perdono circa 5 mila miliardi di dollari a causa di frodi e che, tra pochi anni, il 98% delle informazioni viaggerà sul web. Su Internet circolano miliardi di informazioni e contenuti provenienti da varie fonti la cui attendibilità va verificata.
“Le informazioni possono essere verificabili – prosegue Zakikhani – ci sono molti fattori che vengono presi in esame per valutarle. Dall’autorevolezza delle fonti, al confronto fra diverse sorgenti. Si passa quindi per un complesso processo di analisi dell’informazione che individua fonti e soggetti dell’informazione, cerca dati a supporto, cerca (o valuta) l’affidibilità delle fonti stesse e produce primi risultati”
Grazie alla nuova piattaforma, l’analista artificiale sarà in grado di automatizzare al 75% il lavoro umano.
Senza però sostituirsi a quest’ultimo ma, al contrario, riuscendo a minimizzare la mole di dati da analizzare. Lasciando all’analista “umano” la fase di controllo e verifica delle informazioni e dei risultati. Questo strumento è utile, in particolare, nei casi di operazioni finanziarie, di equity crowdfunding e manovre finanziarie online, cresciute enormemente soprattutto nel periodo di lockdown. Grazie alla piattaforma è possibile infatti velocizzare le azioni di fast screening e di individuazione delle false informazioni nelle fasi di raccolta dei capitali. Garantendo così una maggiore accuratezza dei dati a disposizione, tempi più rapidi e costi ridotti.
“Abbiamo progettato questa piattaforma con l’obiettivo di superare i fattori che limitano le attività dell’analista esperto – conclude Rosbeh – ma al tempo stesso prendendone a modello le migliori qualità come la competenza, la metodologia e la capacità autonoma di apprendimento”.
Quanto all’idea di tornare al campo dell’analisi delle fake news al servizio del cittadino da Deephound non hanno dubbi.
“Prevenire episodi di stalking, online scam e cyberbullismo, sono verticalizzazioni del nostro lavoro che ci stanno molto a cuore. E anche se non saranno adeguate a generare business e fatturato, è nei nostri piani rilasciare soluzioni aperte e disponibili a tutti “.