Un ulteriore riscaldamento di due gradi centigradi a livello globale causerebbe il rilascio nell’atmosfera di 230 miliardi di tonnellate di carbonio provenienti dal suolo.
Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Exeter, un aumento di due gradi centigradi causerebbe un grave problema per l’ambiente. Ciò sottolinea ancora una volta quanto il suolo giochi un ruolo di primo piano per quanto riguarda il riscaldamento globale in corso e i cambiamenti climatici che ne seguono.
“Il nostro studio esclude le proiezioni più estreme, ma nondimeno suggerisce sostanziali perdite di carbonio nel suolo dovute al cambiamento climatico. Questo non include nemmeno le perdite di carbonio del permafrost più profondo”. Spiega Sarah Chadburn, ricercatrice a Exeter che ha condotto lo studio.
I ricercatori spiegano di aver usato nuove combinazioni di dati osservativi e relativi a modelli del sistema terrestre. I dati simulano il ciclo del carbonio nonché il clima mondiale per eseguire le previsioni. Secondo i modelli più diffusi, l’incertezza riguardo alla stima è di circa 120 miliardi di tonnellate di carbonio, con 2 gradi di riscaldamento medio globale al di sopra dei livelli preindustriali.
Questo nuovo studio riduce questa incertezza circa 50 miliardi di tonnellate. Una riduzione che, secondo il professor Peter Cox, “è vitale per calcolare un bilancio globale accurato del carbonio e raggiungere con successo gli obiettivi dell’accordo di Parigi”.
Lo studio lo si può trovare su Nature Communications.