Che cosa è successo alla scuola durante il lockdown? Il documentario “La scuola a casa”, diretto da Roberto Ronchi e Mara Corradi e prodotto da Immagica Film in collaborazione con Video Farm.
Narra l’esperienza umana e educativa vissuta in una scuola primaria pubblica del quartiere Bovisa, nella periferia di Milano. Una scuola che ha cercato un modo per far fronte al dramma della chiusura e dell’isolamento utilizzando la collaborazione, la comprensione e il dialogo. Perse le sue mura e frammentata nelle abitazioni delle famiglie, la scuola ha trovato una propria ragion d’essere ed è riuscita a diventare un nuovo punto di riferimento.
La narrazione si articola in una serie di interviste ai bambini, ai genitori, agli insegnanti e al personale scolastico. 25 persone che hanno voluto dare la testimonianza del loro vissuto. Dalle parole emergono temi come l’integrazione, l’inclusione sociale, la relazione tra l’educazione e la sanità pubblica.
La storia prende avvio dal febbraio scorso, con l’incredulità verso gli eventi che portano alla pandemia. Passa attraverso la presa di coscienza di tutte le difficoltà, l’azione e la messa in pratica della didattica a distanza. E giunge alla scoperta di una “salvezza” possibile solo nella collaborazione. La scuola come piccolo esempio di società, la casa come nuovo spazio in cui accogliere l’educazione. Il film non entra nel controverso dibattito sulla riapertura delle scuole, ma si cala in un caso concreto, raccontando di chi ha portato avanti la didattica e l’educazione giorno dopo giorno, nonostante le limitazioni e le difficoltà. Gli insegnanti, il personale scolastico e le famiglie hanno trovato un modo per continuare a fare scuola ed essere comunità tra le mura di casa.
Questo film vuole essere un piccolo “manuale” di sopravvivenza da quella che è stata definita la guerra del nostro tempo, la pandemia da Coronavirus, ma anche dalle tante piccole e grandi battaglie del quotidiano. Oggi che ci siamo scoperti tutti più deboli e fragili, vedere che la scuola sa resistere e trovare nuovi modi di esprimersi nelle case delle persone, lascia un messaggio di grande speranza.