steroidi

Allarme steroidi nello sport: infertilità e disfunzione erettile

Allarme steroidi da uno studio del dipartimento di Andrologia dell’Università Tor Vergata

Non è certo una novità che gli steroidi siano nocivi sia a livello di disfunzione erettile che di fertilità, oltre che di pigrizia per chi non si vuole allenare come si deve.

La scienza ha bisogno sempre di nuove conferme. Puntualmente sono arrivate da uno studio dell’Università Tor Vergata di Roma.

Gli steroidi anabolizzanti (SA) hanno un lato oscuro. Sebbene servano in modo importante a curare  patologie, gli stessi farmaci spesso utilizzati per aumentare la massa muscolare in alcuni sport, possono avere un effetto indesiderato nell’uso in soggetti sani.

Nello studio curato dal professor Salvatore Anzalone si rileva infatti che dopo una assunzione prolungata nel tempo di anabolizzanti, la produzione di spermatozoi sia danneggiata. Ha bisogno di un periodo molto lungo per tornare alla  normalità. Un periodo lungo anche sino a tre anni. 

“Il loro uso eccessivo e l’abuso rappresenta una delle principali cause di danno a carico dell’asse ipotalamo-ipofisi-testicoli”. Spiega il Professor Salvatore Sansalone specialista in Andrologia e docente all’Universiità di Tor Vergata.

“Nei maschi gli steroidi vanno sempre sospettati come possibili fattori di infertilità, disturbi della sessualità e deficit erettile”. 

L’uso a lungo termine può quindi determinare la riduzione delle dimensioni dei testicoli. In tal modo il ritorno a valori normali dopo la sospensione era stimata in diversi mesi. L’assunzione di  testosterone dall’esterno induce un feedback negativo. Il mancato stimolo da parte dell’FSH comporta una soppressione della produzione degli spermatozoi. Il ripristino di essa può richiedere tempi persino superiori ai due anni dalla sospensione degli AAS. 

In conclusione tale mancanza genera modifiche  come l’atrofia testicolare o l’infertilità. E anche irreversibili come la calvizie. Ma soprattutto potrebbe compromettere definitivamente la fertilità. Preesistenti condizioni che favoriscono l’infertilità possono essere un ulteriore fattore di rischio e un mancato ritorno alla norma. E’ necessario quindi ridurre l’assunzione di tali sostanze o quantomeno essere al corrente dei rischi che esse provocano.

https://www.iss.it/documents/20126/0/Droga_e_Doping.pdf/f11c97cc-b4dc-e043-e4f5-36fa5962934a?t=1582289565874

About Carolina Farci

Studio Beni Culturali all'Università di Cagliari. Mi emoziona tutto ciò che può essere considerato arte.

Controlla anche

alzheimer

Alzheimer e Machine Learning: uno Studio Italiano Rivoluziona la Diagnosi

Un metodo innovativo di machine learning aiuta a individuare precocemente l’Alzheimer. Lo studio, realizzato dal …