L’emergenza sanitaria ha colpito anche la green economy
La pandemia ha colpito anche la green economy; dopo otto anni di risultati positivi.
È il messaggio principale che emerge dalla Relazione sullo stato della green economy in Italia presentata da Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
La green economy
«La green economy non è solo un’economia de carbonizzata.” sottolinea Edo Ronchi, del Consiglio nazionale della green economy. “ma è anche competitiva perché circolare nell’uso di risorse scarse e punta a rafforzare la nostra bioeconomia rigenerativa. Solo una green economy può alimentare uno sviluppo durevole, in grado di valorizzare digitalizzazione e innovazione tutelando il suo straordinario capitale naturale e culturale».
Sarà proprio Edo Ronchi a introdurre domani la Relazione sullo stato della green economy in Italia, che fa il punto su sei settori strategici della green economy, registrando le loro difficoltà in quest’anno della pandemia.
Il calo della domanda energetica
Per quanto riguarda l’energia, ad esempio, il primo semestre del 2020 è stato caratterizzato da un calo della domanda energetica senza precedenti. Che si è tradotto anche in una sensibile riduzione delle emissioni di gas serra che, nel primo semestre 2020 sono diminuite del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al contempo però le rinnovabili sono state le uniche fonti energetiche che hanno continuato a crescere, con un più 3% nel primo semestre di quest’anno. Preoccupa tuttavia il calo degli investimenti nel 2020 in nuovi impianti fotovoltaici ed eolici.
Guardando all’economia circolare, invece, è sconsolante osservare come solo una crisi economica sia riuscita a piegare la crescita nella produzione dei rifiuti. Stavolta invece nella produzione dei rifiuti speciali si stima un calo del 25% nel 2020 rispetto all’anno precedente, mentre per gli urbani una flessione minore. Si sono registrate notevoli difficoltà nel riciclo, per la riduzione delle attività degli impianti ma soprattutto per l’abbassamento dei prezzi e la carenza di sbocchi di mercato delle materie prime seconde. Per quanto riguarda invece lo smaltimento dei rifiuti non riciclabili non hanno aiutato le difficoltà legate all’export, in un contesto di strutturale carenza d’impianti.
Il settore agroalimentare
Anche l’agroalimentare di qualità risulta in sofferenza: il settore ha patito – anche in questo caso – per il calo dell’export e il blocco della ristorazione e del turismo, tanto che nel 2020 si prevede una contrazione degli acquisti agroalimentari di circa 24 miliardi di euro.
Lato mobilità ci sono stati cali notevoli nel trasporto pubblico urbano e ferroviario ma anche nella sharing mobility. Sono invece aumentate le vendite di biciclette e di auto elettriche e ad aprile c’è stato un vero e proprio boom di acquisti. 12,1% del totale venduto. Meno bene invece per i progetti di rigenerazione urbana (green city) che hanno subito rallentamenti.
In attesa degli Stati generali, per avere un quadro d’insieme sulla green economy nazionale è utile osservare anche quanto riportato dal report GreenItaly 2020. Dall’analisi condotta da Symbola e Unioncamere emerge che La pandemia si è fatta sentire ma in misura più contenuta, tanto che le imprese eco-investitrici orientate al 4.0 quest’anno hanno visto addirittura un incremento di fatturato nel 20% dei casi.