Segno positivo per i prezzi d’acquisto con gli aumenti che proseguiranno domani. I rivenditori non segnalano grandi numeri per il diesel autotrazione. Il clima penalizza la richiesta di risca, che già sta scontando gli acquisti massicci effettuati a marzo e aprile con il favore del crollo dei prezzi.
Dal 2021, niente più “convenienza”: il Governo valuta l’ipotesi di una parificazione delle accise tra diesel e benzina. E’ quindi immediata la protesta dell’Unione petrolifera che suggerisce di svecchiare il parco auto circolante.
Il 2021 potrebbe iniziare col piede sbagliato per gli automobilisti. Infatti il prezzo dei carburanti è in aumento: protagonista, naturalmente, il diesel. Il Governo sta valutando l’ipotesi di una parificazione (al rialzo) delle accise tra diesel e benzina, aumentando così quelle del gasolio.
Ma il governo ha già deciso. I 19 miliardi di sussidi non esistono, non vengono pagati. Chi utilizza i sussidi non li paga quei 19 miliardi, quindi è evidente che quando verranno pagati con la cancellazione dei sussidi, le accise autenteraano” ha dichiarato a Radio 24 il presidente dell’Unione petrolifera, Claudio Spinaci, in merito all’ipotesi sopracitata di revisione dei Sussidi ambientalmente dannosi attraverso l’adeguamento delle accise sul gasolio a quelle della benzina. “Vorrei che si dicessero le cose come stanno: l’automobilista diesel pagherà di più il gasolio” continua Spinaci.
Il prezzo dei carburanti in Italia è uno dei più alti d’Europa. Lo sa bene Spinaci che a tal proposito dichiara che “non c’è spazio” per agire in questa direzione.
E quindi quale sarebbe la misura più efficace secondo l’Unione petrolifera? Il rinnovamento del parco auto circolante. Sostituire i veicoli più vecchi e inquinanti con veicoli a basse emissioni, a prescindere dalla loro alimentazione così da non penalizzare il consumatore finale per il carburante utilizzato.
https://www.unicaradio.it/2019/02/carburanti-in-crescita-del-76-negli-ultimi-venti-anni/