La storia di ‘Splendori e miserie di Madame Royale'”
“Quelle come me”: cinema d’autore e cultura LGBTQ+ con “Legger_ezza”.
Il progetto del CeDAC per la Promozione della Lettura che proseguirà domani alle 18.30 con l’incontro con il regista e scrittore Andrea Meroni. Coordinato dal fumettista, sceneggiatore e regista Bepi Vigna, in diretta su Facebook. Si parlerà di “Quelle come me. La storia di ‘Splendori e miserie di Madame Royale’”, interessante saggio di Andrea Meroni e Luca Locati.
Cambio data invece per la formatrice e scrittrice Irene Facheris – la presentazione di “Parità in pillole” (causa inconveniente tecnico) è stata rimandata a martedì 10 novembre alle 18.30 in diretta su Facebook e poi su You Tube – coordineranno Carmina Conte e Ilaria Corrias. S’intitola “Quelle come me” La storia di ‘Splendori e Miserie di Madame Royale’” il libro di Andrea Meroni e Luca Locati Luciani dedicato al film “cult” girato da Vittorio Caprioli, con Ugo Tognazzi nel ruolo del protagonista, Alessio, un ex ballerino che conduce una sorta di doppia vita:
“Quelle come me” : domani giovedì 5 novembrealle 18.30 in diretta su Facebook (alla pagina del Cedac Sardegna: www.facebook.com/Circuitomultidisciplinaredellospettacolo ) e in differita sul canale You Tube del CeDAC (link: www.youtube.com/channel/UCJz0jWSVa44vrMN4qIlm5ag ).
L’incontro con il regista e scrittore Andrea Meroni che dialogherà con lo sceneggiatore, scrittore, fumettista e regista Bepi Vigna. Il progetto per la Promozione della Lettura a cura del CeDAC giunto alla seconda edizione, che ha come tema e titolo “Discriminazioni di genere, violenza e bullismo”.
Un’opera all’avanguardia
Cinquant’anni dopo l’uscita nelle sale del film, un’opera all’avanguardia per la modernità del tema, affrontato con grande sensibilità e delicatezza. «Una storia d’amore e di solitudine,» come spiegava all’epoca il regista Vittorio Caprioli, autore anche del soggetto e della sceneggiatura. Il tutto si ispira alle «confidenze che una sera, con grande malinconia, mi fece a Parigi un vecchio signore, costretto dall’età ad abbandonare il locale di Madame Arthur. Aveva cercato lavoro e aveva ottenuto un posto da spazzino ma proprio nel suo quartiere, e non si sentiva la forza di affrontare il lavoro».
Nella tranquilla esistenza del corniciaio, che ha abbandonato il mondo dello spettacolo e la sua carriera di ballerino per prendersi cura della figlia di un suo ex amante. L’unica via di fuga dalla routine quotidiana è rappresentata dalla sua metamorfosi, quando smessi gli abiti maschili, può finalmente indossare i panni di Madame Royale. Il suo segreto – la sua vita en travesti – come le disavventure della sua protetta lo rendono particolarmente vulnerabile e soggetto a ricatti.
L’iniziale leggerezza
Nel film l’iniziale leggerezza e il tono frivolo degli intrattenimenti mondani in cui Madame Royale si mostra in tutto il suo splendore lascia il posto al dramma del protagonista. Costretto a troppi compromessi per salvaguardare la propria immagine e tenere a freno i pettegolezzi. La fragilità del protagonista, il suo temperamento mite e gentile ne fanno fin troppo facilmente un bersaglio della crudeltà altrui.
“Splendori e Miserie di Madame Royale.” è – come scriveva Tullio Kezich – «un’opera certamente archetipica e innovatrice nel presentare un mondo inedito non solo nel cinema ma anche nella consapevolezza dell’italiano medio di allora. La narrazione avviene in chiave non caricaturale-macchiettistica, ma fortemente empatica».
Andrea Meroni e Luca Locati
Nel libro Andrea Meroni e Luca Locati Luciani ricostruiscono la genesi del film, mettendone in luce le qualità estetiche e formali, alla chiave di lettura quasi “rivoluzionaria” e sicuramente inedita di questioni quasi tabù. Fondamentale l’indagine sui rimandi e le suggestioni del reale, nella stesura della sceneggiatura firmata da Vittorio Caprioli assieme a Enrico Medioli e Bernardino Zapponi. Coadiuvati dall’attrice e drammaturga Franca Valeri (co-autrice “in incognito”). Spazio anche a interviste e testimonianze – da Ricky Tognazzi a Pier Luigi Pizzi, la cantante Ada Mori e la stessa Franca Valeri. Oltre ai punti di vista differenti di artisti e militanti LGBT+.
Il libro
«Si può dire che il libro “Quelle come me”. La storia di ‘Splendori e Miserie di Madame Royale’” ci attendesse al varco» – spiega Andrea Meroni. «Nel 2017 ho realizzato un documentario intitolato “Ne avete di finocchi in casa?”, che trattava del modo in cui il cinema popolare italiano ha raccontato l’omosessualità maschile. Il documentario partiva proprio dal 1970, in quanto anno di uscita di “Splendori e miserie di Madame Royale.”, primo film italiano con un personaggio protagonista omosessuale. Già durante la lavorazione del documentario mi ero appuntato il 2020 come data in cui avrei dovuto omaggiare “Madame Royale”. L’“alleanza” con Luca Locati Luciani mi è servita a chiudere questo conto in sospeso, che era un debito col regista Vittorio Caprioli, e con l’attore Ugo Tognazzi. ».
Un omaggio
Un omaggio che parte dal titolo: “Quelle come me” è il nome della canzone cantata da Ada Mori.» – sottolinea Andrea Meroni. «Ci è parso opportuno usarlo sia per l’ovvia attinenza col film, ma anche perché la storia del protagonista, Alessio, è per molti versi rappresentativa dell’esperienza di molti omosessuali coevi. Il quinto capitolo del libro è dedicato a questo argomento, ai fatti reali e alle vite vissute. Nel metodo, la ricerca è stata quasi accademica. I toni però non sono improntati a una serietà assoluta. Visto che il film ha dei risvolti ironici evidenti, ci è parso doveroso sdrammatizzare là dove possibile».
Un saggio documentato e ricco di informazioni preziose, con un coté squisitamente “cinematografico” ma che assume una valenza importante anche come fotografia dell’Italia. «Il libro si rivolge principalmente ai cultori del film.» – afferma Meroni – «ma è rivolto alla comunità LGBT+ perché il film merita di essere riconosciuto come una perla nella storia dell’omosessualità. Un bel traguardo sarebbe se riuscissimo a far rivalutare il film ai militanti che inizialmente non lo hanno approvato. Alessio è un personaggio che può essere amato anche disapprovandone alcuni lati oggettivamente stereotipati».
Il lavoro di ricerca
Nel lavoro di ricerca – alcuni incontri “emblematici” e forse indimenticabili con figure di spicco della cultura, del teatro e del cinema italiano. «Tra gli intervistati non possiamo non ricordare Franca Valeri, la quale è stata co-sceneggiatrice del film e Pier Luigi Pizzi. Entrambi sono stati entusiasti di parlare del film, così come tutti gli altri intervistati. Questo perché “Madame Royale” è stato realizzato in un’atmosfera di grande complicità.» rivela Andrea Meroni. «Particolarmente divertente è stata la testimonianza di Ricky Tognazzi. Ma anche Vittorio Caprioli era tutt’uno col suo personaggio, “Bambola di Pechino”, tant’è che, ascoltando la canzone “Quelle come me”, tirava fuori tutta la propria femminilità»
“Splendori e Miserie di Madame Royale.” ha anticipato i tempi e infranto più di un tabù – la storia e le tematiche che affronta potrebbero risultare ancora attuali? «Personalmente ritengo che il film – pur moderno per tanti versi – non sia attualizzabile.» – afferma Andrea Meroni. «La condizione di clandestinità in cui Alessio e “quelle come lui” sono costretti a muoversi fa riferimento a un mondo troppo lontano, fatto di catastrofiche solitudini».
La narrativa
«Per quanto concerne la narrativa – dichiara Luca Locati Luciani – penso che la produzione da parte di autori/trici italiani sia abbastanza cospicua. Inoltre, temi LGBT+ si possono trovare facilmente da decenni anche in opere “mainstream”. Le librerie ormai tendono a non creare più settori dedicati alla comunità LGBT+.
Le persone LGBT+ possono quindi perdersi facilmente nel marasma di proposte editoriali. Per fortuna esistono librerie che aiutano i lettori ad orientarsi nella galassia rainbow. Non sono un divoratore di romanzi, ma negli ultimi anni ho avuto modo di leggere testi che ritengo interessanti. E sono sempre di più le opere in cui si parla anche di persone trans* e non-binary.
Gender studies
Parlando più specificamente di “gender studies“, è da decenni che un certo numero di persone ci si è dedicato, ma credo che ci sia ancora da fare. In ambito universitario ci sono delle barriere, e i temi LGBTI sono ancora pochi. Per questo ho voluto creare la collana Obliqua, per cui è uscito il volume “Quelle come me”. È nata proprio con lo scopo di “tirar fuori dagli armadi” documenti e temi poco trattati in Italia. È una scommessa che ho voluto fare assieme ad un gruppo di docenti. Nella speranza che si possano pubblicare testi di un passato ricchissimo eppure nascosto».