Si chiama Kataigidodon venetus la nuova specie di cinodonte, un terapside nonché antico precursore dei mammiferi odierni. Vissuto 220 milioni di anni fa, classificata da un team di ricercatori del Virginia Tech College of Science.
I ricercatori hanno analizzato i frammenti fossili di alcune ossa mascellari di questa creatura. Che assimigliava ad un topo, che furono trovati nel Parco Nazionale della Foresta Pietrificata in Arizona l’anno scorso.
Lo studio, pubblicato su Biology Letters è stato redatto da Ben Kligman, uno studente di dottorato del Dipartimento di Geoscienze. Potrebbe rivelarsi un buon pezzo del grande puzzle riguardante l’ambiente che vigeva durante il primo periodo evolutivo dei primi precursori dei mammiferi, come spiega lo stesso Kligman.
Ad esempio questo ritrovamento potrebbe essere un’ulteriore prova del fatto che i climi umidi possono essere stati un fattore importante per quanto riguarda la prima evoluzione dei mammiferi. (L’Arizona si trovava vicino all’equatore, al centro del supercontinente Pangea, all’epoca). “Il Kataigidodon viveva accanto ai dinosauromorfi e forse ai primi dinosauri legati al Coelophysis – un piccolo predatore bipede. Ed era probabilmente preda di questi primi dinosauri e altri predatori come i coccodrillomorfi, piccoli predatori quadrupedi simili a coyote legati ai coccodrilli viventi”. Spiega il ricercatore secondo il quale fare ritrovamenti del genere, ossia quello di un cinodonte, nel Nordamerica è abbastanza raro.
L’unico altro fossile di cinodonte ritrovato nel Nordamerica prima di questo, infatti, era uno del tardo triassico scoperto in Texas nel 1990.
Si trattava di fossili di parti della scatola cranica di un Adelobasileus cromptoni.
I due fossili, appartenenti a due mascelle inferiori, del Kataigidodon sono stati ritrovati nella formazione Chinle. Le mascelle di questo animale erano piuttosto piccole, grandi poco più di un chicco di riso, mentre l’interoanimale aveva le dimensioni di un piccolo topo (all’incirca 9 cm di lunghezza esclusa la coda).
Il ricercatore ha inoltre trovato piccole tracce fossili anche di alcuni denti incisivi, canini e postcanini. Proprio grazie alla forma dei denti ha ipotizzato che questo animale si nutriva perlopiù di insetti.
Il ricercatore, con l’aiuto di colleghi, ha capito che si trattava di una nuova specie dopo aver confrontato la scansione TC dei resti fossili delle mascelle con quelle di altri resti fossili simili trovati e catalogati in precedenza.