Nuova speranza per una grave malattia rara neurodegenerativa
È una malattia genetica molto rara che paralizza progressivamente i motoneuroni, le cellule del sistema nervoso centrale che controllano la parola, il respiro e i movimenti del corpo. Sono noti circa 250 casi al mondo e ora c’è una Nuova speranza di cura. I ricercatori, attraverso la produzione di cellule staminali “indotte”, hanno scoperto il difetto. Quest’ultimo manda in tilt le cellule malate, ma i medici hanno individuato un farmaco in grado di restituire loro gran parte della funzionalità. La malattia si chiama RTD – Deficit da Trasporto di Riboflavina . Lo studio, condotto in collaborazione con l’Associazione di pazienti ‘Cure RTD Foundation’, è stato pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Molecular Sciences(IJMS).
La malattia
La RTD o sindrome di Brown Vialetto Van Laere (BVVL) è una malattia genetica rara, causata dalle mutazioni di due geni coinvolti nella produzione delle proteine che trasportano la vitamina B2. Fa parte delle cosiddette malattie del motoneurone, un gruppo di patologie neurologiche che colpiscono prevalentemente i motoneuroni.
Cioè i neuroni del sistema nervoso centrale che controllano l’attività della muscolatura volontaria come la parola, la deglutizione, il respiro e i movimenti generali del corpo. Si tratta di una patologia a esordio variabile che può manifestarsi nei bambini fin dalla prima infanzia. È caratterizzata dalla paralisi progressiva di alcune aree del cervello, insufficienza respiratoria, debolezza muscolare con coinvolgimento dei nervi cranici motori e sordità.
Ad oggi non esiste una cura efficace per i pazienti e le indicazioni cliniche suggeriscono di somministrare alte dosi di vitamina B2 che spesso sono in grado di migliorare i sintomi clinici. Non tutti i pazienti però mostrano benefici e quelli che migliorano manifestano ancora alcuni sintomi fortemente invalidanti. Per questi motivi è necessaria la ricerca di trattamenti aggiuntivi che, affiancati alla somministrazione di vitamina B2, possano alleviare le sofferenze dei pazienti. Si tratta di una patologia che, se non diagnosticata e trattata precocemente, comporta un netto peggioramento della qualità di vita dei pazienti. 265 quelli conosciuti in tutto il mondo secondo i dati forniti dalla Cure RTD Foundation.
Lo studio
Nuova speranza di cura: la ricerca pubblicata sull’International Journal of Molecular Sciences (IJMS) è stata condotta dall’Area di Genetica e Malattie Rare in stretta collaborazione con l’Associazione di pazienti ‘Cure RTD Foundation’. I ricercatori sono partiti dallo studio delle alterazioni causate dalla malattia nelle cellule neuronali danneggiate. Non potendo prelevarle direttamente dai pazienti, si è scelto di riprodurle in laboratorio attraverso il sistema delle cellule staminali pluripotenti indotte.
Le cellule pluripotenti “indotte” si ottengono artificialmente dalle cellule del paziente, solitamente prelevate dalla pelle o dal sangue. Si propagano facilmente in vitro e possono dare origine a tutti i 200 tipi cellulari che formano il corpo umano.
I risultati
Una volta coltivate in vitro le cellule staminali pluripotenti i ricercatori le hanno quindi trasformate in motoneuroni, che presentano tutte le caratteristiche di quelli originali colpiti dalla patologia. Lo studio fisiopatologico ha mostrato un’alterazione che impedisce il normale funzionamento dei neuroni motori. È stata individuata inoltre un’ alterazione dello ione calcio.
A questo punto i ricercatori hanno deciso di testare sui neuroni danneggiati riprodotti in laboratorio, i possibili effetti benefici di diversi farmaci. È infatti noto il ruolo chiave dello stress ossidativo, l’insieme delle alterazioni che si producono nelle cellule quando sono esposte a un eccesso di agenti ossidanti. La ricerca ha documentato in particolare l’efficacia del farmaco nel ripristinare l’equilibro dello stato ossidativo, nel migliorare la lunghezza dei neuriti e l’afflusso di calcio nei motoneuroni.
Le prospettive
Lo studio condotto dal Bambino Gesù apre prospettive molto incoraggianti e Una nuova speranza di cura per questa specifica malattia genetica neurodegenerativa. Certamente, prima di poter validare l’uso del farmaco in esame sui pazienti affetti da RTD, saranno necessari altri studi che ne confermino l’efficacia. Ma l’EPI-473 ha già un’attività benefica su altre malattie neurodegenerative. Grazie a quest’ultima ricerca, dunque, si può dire che l’utilizzo della molecola EPI-473 costituisce una promessa terapeutica efficace.