Si chiama HES o human skin equivalent, e assolve a tutte le funzioni tipiche del derma umano.
HES, o human skin equivalent, assolve a tutte le funzioni tipiche della pelle umana. Lo studio è descritto nella rivista Communications Biology. E’ stato realizzato dagli esperti del RIKEN Center for Biosystems Dynamics Research (BDR), in collaborazione con ROHTO Pharmaceutical Co. Ltd. Questi, hanno sviluppato un dispositivo in grado di riprodurre la maggior parte delle caratteristiche e delle funzioni fisiologiche del tessuto cutaneo umano.
“Questa pelle artificiale migliorerà le analisi approfondite delle funzioni fisiologiche del derma – sostiene Takashi Tsuji del RIKEN BDR– potrà fornire soluzioni ai problemi della pelle causati da malattie o invecchiamento e ridurrà la necessità di test sugli animali”.
Il team ha sperimentato nuovi modi per sviluppare un modello che combina le caratteristiche del collagene naturali e del tessuto cutaneo naturale.
“La pelle – spiega l’esperto – svolge una funzione di barriera che protegge il corpo dall’ambiente esterno, risponde a stimoli fisici esterni, come pressioni e tensioni e si trova in uno stato di omeostasi tensionale, in cui le cellule vicine allo strato esterno della pelle mantengono una tensione stabile e costante attraverso le fibre di collagene, che aiuta a mantenere le strutture interne forti e flessibili allo stesso tempo”.
Inoltre, quando viene tagliata, si contrae nella stessa direzione in cui sono allineate le fibre di collagene. E’ difficile studiare la distribuzione della tensione nel corpo a causa della sua complessità.
“La struttura tissutale è simile a quella della pelle naturale – sostiene Tsuji – le fibre e le cellule di collagene sono allineate nella stessa direzione laterale della tensione. La nostra pelle sintetica presenta più fibre di collagene nel derma, riproducendo le cellule primarie della pelle”.
Il team ricerca suggerisce che l’equilibrio della tensione cutanea possa regolare la funzionalità della pelle tramite segnali di stress meccanico.
“Le pelli artificiali potranno svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo di prodotti per la cura della pelle, conclude lo scienziato. E per la ricerca sulle malattie senza gravare sulla sperimentazione animale. Speriamo che il nostro studio possa aprire la strada verso un nuovo campo di medicina alternativa. E che contribuisca agli sviluppi tecnologici della cura della pelle di prossima generazione, migliorando la qualità della vita di una vasta fascia di popolazione”.