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Raffaella Mulas, candidata al premio Donna di scienza

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Raffaella Mulas, candidata al premio Donna di scienza
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La ricercatrice matematica Raffaella Mulas ha parlato  ai microfoni di Unica Radio tramite una riunione sulla piattaforma zoom

Raffaella Mulas, candidata al premio “Donna di scienza”,  ha parlato oggi ai microfoni di Unica Radio.

La ricercatrice ci ha raccontato di essere stata appassionata di matematica fin da bambina e del suo tortuoso percorso che l’ha portata fino in Germania. Infatti, dopo la triennale all’Università di Udine, ha proseguito il suo percorso all’Università di Bonn  fino alla laurea magistrale. Ha conseguito quest’anno il dottorato.

L’aspetto principale del percorso della dottoressa Mulas è la determinazione, in quanto si tratta di un percorso pieno di alti e bassi. In primis perché vivere da sole all’estero non è semplice e poi perché la ricerca è imprevedibile. I risultati cambiano di continuo e dunque è fondamentale ricordarsi il motivo per cui si sta seguendo quel percorso. La persona che ha spinto maggiormente Raffaella Mulas verso il percorso di ricerca, è stata la sua relatrice all’Università di Bonn. La ricercatrice la definisce “fondamentale” in quanto, con grande grinta, ha contribuito a farla credere in se stessa. Anche il periodo di quarantena ha contribuito in positivo a questa scelta. Infatti trovandosi sola con la matematica, la passione si è riaccesa. 

Raffella Mulas si occupa oggi di Teoria dei network dal punto di vista matematico per offrire un modello valido alle reti reali. Si tratta di un lavoro teorico con tantissimi risvolti pratici e la dottoressa Mulas si augura in futuro di poter collaborare con dei ricercatori sardi

Essere donna nel mondo della scienza

Non è semplice per nessuno farsi strada in un mondo nel quale un 90% dei lavoratori sono uomini. Così come non lo sarebbe stato in un ambiente di sole donne. Dal punto di vista psicologico è difficile trovare sicurezza e determinazione, soprattutto a primo impatto quando si tratta di far valere il proprio lavoro. Ma è tuttavia una difficoltà che si riduce ai primi momenti. La società non vede di buon grado una donna in un ambiente solitamente maschile, è qualcosa di diverso che suscita non poche critiche. 

La cosa più gratificante del lavoro di ricercatrice  lo stile di vita che questo permette. Infatti, è un lavoro dinamico che permette di scoprire cose nuove. C’è grande libertà e si può lavorare dappertutto senza limiti di orari. Il lavoro consente inoltre di girare il mondo per conferenze e confronti con altri ricercatori e ricercatrici

Alle studentesse che vorrebbero approcciarsi al mondo della scienza, Raffella Mulas consiglia determinazione e coraggio. Sentirsi insicure è infatti normale, ma inseguire il proprio sogno è fondamentale. Il mondo delle scienza, pur essendo solitamente maschile, è aperto a tutti e a tutte e la diversità porta sempre cose belle. 

 

 

About Francesca Dessì

Ho 23 anni e una grande voglia di mettermi in gioco

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