Marco Santagata: filologo, romanziere e critico. L’addio ad uno dei massimi esperti del Trecento
E’ deceduto a Pisa il Prof. Marco Santagata. Lo studioso, 73 anni, era tra i massimi esperti del Trecento e delle opere di Dante, Petrarca e Boccaccio. Nell’ultimo periodo era degente all’Ospedale locale per alcune gravi malattie. Ad esse si è aggiunto il Covid-19.
Non ce l’ha fatta a vincere il Covid, che l’aveva colpito, in una situazione fisica già delicata. Marco Santagata era scrittore e critico letterario tra i più importanti negli ultimi trent’anni. Si è spento a Zocca, dove era nato nel 1947. Proprio in quella provincia emiliana che lo scrittore aveva raccontato nel suo romanzo d’esordio, Papà non era comunista (Guanda, 1996).
La letteratura di Santagata
Santagata arrivava alla narrativa come altri critici che avevano già consolidato il proprio ruolo nell’ambito accademico, filologico e critico. Ha deciso di assumersi il rischio di “giocare” su un genere letterario diverso, quello del racconto. Un genere che Santagata ha sempre però riportato nell’ambito dei suoi interessi e della grande letteratura. La letteratura da Dante a Petrarca, di cui si era occupato in modo approfondito e con edizioni critiche. Queste restano senz’altro degli imprescindibili punti di riferimento. Del resto Santagata ha voluto coniugare l’indagine “alta” e filologica con quella più divulgativa. Proprio per avvicinare il senso di una lettura contemporanea dei grandi classici della letteratura italiana al maggior numero di lettori.
Laureatosi alla Scuola Normale, ha insegnato Letteratura italiana all’Università di Pisa. Dal 1984 al 1988 ne ha diretto l’Istituto di letteratura italiana. È stato poi direttore del Dipartimento di Studi italianistici. È stato visiting professor in molti atenei prestigiosi. Tra questi la Sorbona, l’Università di Ginevra, la UNMA di Città del Messico e Harvard.
L’esperto di Dante e Petrarca
L’attività di studioso e critico di Santagata ha avuto come campo d’indagine privilegiato la poesia dei primi secoli, con particolare attenzione verso Dante e Petrarca. Di Dante ha curato per i Meridiani Mondadori l’edizione commentata delle “Opere”. Su di lui ha scritto vari libri, tra i quali una biografia Dante. Il romanzo della sua vita (Mondadori, 2012).
Tra i lavori petrarcheschi si segnalano il commento al Canzoniere, sempre per “I Meridiani” (2004). Questo è considerato ormai un caposaldo della critica e della filologia. E ancora L’amoroso pensiero. Il romanzo di Laura (Mondadori, 2014).
Del resto l’aspetto del poeta innamorato è uno dei temi che Santagata indaga maggiormente nel suo lavoro critico. Propone una diversa e più moderna prospettiva, come indica nel saggio su Dante, Petrarca e la poesia amorosa medievale (Guanda, 2017). In esso rivendica una nuova prospettiva di ricerca. Sottolinea come, non solo sia possibile, ma doveroso superare lo schermo del formalismo e della stereotipia medievali. Al contrario, bisogna affermare con forza che quella poesia amorosa prima ancora che con la letteratura dialoga con la vita.
La narrativa
È un aspetto che compare anche nella narrativa. Il romanzo che lo ha fatto conoscere come narratore, Il maestro dei santi pallidi, vincitore del Premio Campiello nel 2003. In esso racconta la storia di un guardiano di mucche che vive in un borgo dell’Appennino modenese. Narra la sua formazione alla pittura, nel tempo quattrocentesco, fino a diventare un maestro.
In Il Copista. Un venerdì di Francesco Petrarca ricostruisce un ritratto profondamente umano del grande poeta. Santagata lo immagina in una giornata d’ottobre, prossimo alla morte, alla prese con la composizione di una poesia tra irrequietezza e dissapori dell’anima.
Con Come donna innamorata, entrato nella cinquina del Premio Strega 2015, riporta in scena il giovane Dante assillato da un interrogativo davanti alle spoglie di Beatrice Portinari. Come si può continuare a scrivere quando la morte ti ha sottratto la tua Musa? E a Dante ritorna anche nel nuovo romanzo che aveva da poco consegnato a Guanda e che verrà pubblicato nei primi mesi del prossimo anno.