Jill Biden, la nuova First Lady con i nonni italiani. Da Gesso alla Casa Bianca, dalla Sicilia a Washington D.C.
Dai balconi del piccolo centro in provincia di Messina si sentono di continuo i tg sintonizzati sulle dirette dagli Stati Uniti. A Gesso, paese di 500 abitanti, hanno fatto il tifo per il candidato democratico Joe Biden. Il motivo è chiaro: il nonno paterno della moglie, Jill Jacobs, è nato proprio qui nel 1898. La First Lady è nata nella contrada Locanda, a due chilometri dal paese. Il suo nome era Domenico Giacoppo, poi trasformato in Dominic Jacobs. Questo per porre fine alle storpiature mentre si faceva strada negli Usa dove era arrivato quando aveva due anni.
A Gesso, dove un tempo erano in esercizio numerose cave, ci sono ancora parenti. Tra questi la cugina Caterina Giacoppo, 64 anni. Questa si è ritrovata bersagliata da telefonate. «Non sapevo di avere questa parentela così importante. Ora che suo marito è diventato presidente, sono davvero felice ed emozionata. La aspetto qui, sarebbe un sogno riceverla» dice Caterina sulla First Lady.
Le origini della First Lady
A due passi dall’abitazione di Caterina, c’è la chiesa Sant’Antonio Abbate. Qui, alla fine dell’Ottocento, si sposò il bisnonno di Jill Biden, Placido Giacoppo, prima di trasferirsi negli Usa. Partì prima lui, seguito poi dalla moglie Angela e i quattro figli, Antonio, Natalina, Giovannina e Domenico. I Giacoppo arrivarono, come tutti gli altri emigrati italiani, a bordo di una nave partita da Napoli e arrivata ad Ellis Island. Lì a Gesso, nel Museo dei peloritani, c’è incorniciato il documento che dimostra il ricongiungimento della famiglia Giacoppo nel 1900. «Quel certificato attesta la partenza dei Giacoppo da Messina – spiega Tonino Macrì, giovane Presidente dell’associazione Rinascita Gesso. – Possiamo dunque vantare le origini della signora Jacobs. Abbiamo fatto il tifo perché suo marito diventasse presidente. Ora la prima cosa che faremo sarà invitare la First Lady a visitare il paese di origine della sua famiglia».
Jill Jacobs è la seconda moglie di Biden che a soli 29 anni e dopo aver fatto l’avvocato, si candidò al Senato. Solo lui e la famiglia pensavano che ce la potesse fare, ma venne eletto. Breve però la gioia del trionfo. Poco prima di Natale la prima moglie Neilia e la figlia di 13 mesi Naomi rimasero uccise in un incidente stradale.
I due maschi, Beau e Hunter, finirono in ospedale gravemente feriti. Poi, nel 2016, anche Beau, ex procuratore del Delaware e capitano della Guardia Nazionale, è morto per un tumore, mentre Hunter, il minore, gli ha causato inquietudini e guai, tra dipendenze dalla droga e business spericolati in paesi come Ucraina e Cina rimbalzati sul padre con accuse di conflitto di interesse.
I ricordi d’infanzia
Cresciuta in Pennsylvania, Jill ricorda che ogni domenica si tornava dai nonni. «Per il pranzo tradizionale italiano, spaghetti, polpette, braciole. La casa profumava di origano, basilico, pomodori freschi e aglio. Mi ricordo mio nonno che ci dava a tutti il pane italiano tostato e diceva finire a tarallucci e vino. Questo significa che non importano le differenze, finiamo sempre la cena come una famiglia».
«Ho dei ricordi bellissimi dei giorni passati in cucina con mia nonna, mia madre e quattro sorelle. È stato in quella casa che ho cucinato la mia prima salsa di pomodori», ricorda ancora Jill Biden. La First Lady, pur professando un amore per la cucina e la famiglia, non ha mai lasciato che la carriera politica del marito ostacolasse la sua, tra i banchi di scuola.
La famiglia con Jill Jacobs
Dalla first Lady, Biden ha avuto una figlia, Ashley. Il matrimonio con Jill Jacobs, professoressa in un community college, è avvenuto nel 1977 nella Chiesa dell’Onu a New York. La moglie del neoeletto presidente degli Stati Uniti preferisce essere chiamata Dr Biden. Questo non solo per i titoli accademici conseguiti, tra cui il master in Letteratura Inglese e il dottorato in Scienze dell’Educazione. Ma anche perché Mrs Biden rimane Neila, la prima moglie di Joe Biden.
Il primo incontro tra i due, con un appuntamento al buio organizzato dal fratello di Biden, è stato tre anni dopo il tragico incidente. La stessa Jill aveva divorziato dal primo marito Bill Stevenson conosciuto ai tempi del liceo. Ma la tragedia è tornata a bussare alla porta dei Biden, quando nel 2015 il primogenito Beau morì ad appena 47 anni stroncato da un tumore al cervello. Fu la morte del figlio a convincere l’allora vice presidente di Barack Obama a non candidarsi alla Casa Bianca nel 2016. Questo per lasciare alla famiglia lo spazio ed il tempo di elaborare quel terribile lutto.
I valori e l’attivismo politico e sociale
Sulla centralità dei valori della famiglia ha sempre insistito l’ex professoressa della scuola pubblica di Wilmington. In seguito docente di Inglese in un Community College, prima in Delaware ed ora in Virginia. In merito ai valori, sottolineava il peso delle sue radici italiane, soprattutto nella ultime battute delle campagna elettorale. Ma ancora in stati cruciali, come la Pennsylvania, dove il voto degli italoamericani è importante. «Sono una Philly girl (ragazza di Filadelfia). Sono orgogliosa di fare parte della comunità italoamericana della Pennsylvania». Queste le parole della First Lady in un recente evento virtuale dei democratici italoamericani.
Anche sul piano sociale e politico la moglie di Biden è sempre stata attiva. Al momento infatti presiede la Biden Breast Health Initiative, un’organizzazione senza scopo di lucro che ha come obiettivo la diffusione gratuita di programmi educativi e si sensibilizzazione sulla prevenzione delle malattie al seno. Jill Biden ha inoltre fondato la Book Buddies, un’associazione che distribuisce libri per bambini alle famiglie povere. Anche sul versante politico, la moglie di Biden non si è mai tirata indietro. In passato ha sostenuto più volte che nell’eventualità di una vincita del marito alle presidenziali le sarebbe piaciuto avere un ruolo attivo per le tematiche riguardanti i problemi nel mondo dell’istruzione, piuttosto che nei comizi e nella retorica tipica della politica.