Sono i quattro testi risultati vincitori della prima edizione del premio letterario “Libri contro la Fame”, premiati da Emma Bonino
Un “albo illustrato” sulla prima causa della fame, la guerra; uno, invece, su una delle sue conseguenze, i flussi migratori. Inoltre, un romanzo sulla povertà e sulla fame nelle comunità rurali cinesi e, infine, un libro-intervista con Papa Francesco e il contributo di importanti personalità internazionali impegnate nella lotta alla malnutrizione. Sono i quattro testi risultati vincitori della prima edizione del premio letterario “Libri contro la Fame”, promosso da Azione contro la Fame e conclusosi, oggi, nel corso di un evento sul tema “Con la cultura ‘si mangia’. E si combatte la fame nel mondo”.
All’iniziativa “Libri contro la Fame”, oltre al direttore generale dell’organizzazione, Simone Garroni, e alla scrittrice e editrice Lodovica Cima, ha preso parte anche la senatrice Emma Bonino. Quest’ultima impegnata in prima persona, negli anni ’70, per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sul tema della fame nel mondo. E proprio Emma Bonino, nell’ambito della cerimonia, ha sottolineato la gravità dell’emergenza fame. Allo stato attuale, caratterizza decine di Paesi: si tratta, del resto, di una piaga globale tornata a crescere, negli ultimi anni, a causa della combinazione di guerre, cambiamenti climatici e disuguaglianze economiche e sociali.
La giuria
Incaricata di valutare le opere candidate a “Libri contro la Fame” si è espressa in questo modo. Per la categoria “Libri per ragazzi”, è stato selezionato il silent book di Angelo Ruta, “La valigia” (Carthusia). Nella sezione “Narrativa” i giurati hanno scelto “Gli anni, i mesi, i giorni” (Edizioni Nottetempo), di Yan Lianke. Tra i “saggi” il gradino più alto del podio è stato assegnato a “Luci in lontananza” (Marsilio Editori), scritto dal giornalista inglese Daniel Trilling. Azione contro la Fame, infine, ha deciso di assegnare una menzione speciale al libro “Fame. Una conversazione con Papa Francesco” (San Paolo Edizioni) di Gianni Garrucciu
Tra i giurati dell’organizzazione Alessandra Favilli (vicepresidente), Simone Garroni (direttore generale) e Nicola Giordano ed Elisabetta Dozio (operatori che lavorano all’estero). Il mondo letterario e editoriale è stato rappresentato, invece, da Gianni Biondillo, Ginevra Bompiani, Emilia Lodigiani, Lucio Morawetz, Maria Pace Ottieri. Inoltre, Francesco Piccolo, Elena Stancanelli e Nadia Terranova.
Infine, per giornalismo e la comunicazione, hanno preso parte ai lavori della giuria Alessandro Banfi (TV8), Metis Di Meo (Rai), Luciano Piscaglia (TV2000). In aggiunta Elena Salem (direttrice della Scuola Letteraria, giornalista e scrittrice), Giovanna Savignano (Radio Rai)
Simone Garroni, direttore generale
“Le autrici e gli autori, le illustratrici e gli illustratori, con tutto il mondo editoriale che li sostiene, offrono da sempre uno sguardo sul mondo. Perché lo indagano, lo scandagliano e ne leggono i fenomeni con sensibilità e attenzione. Ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione conto la Fame. Grazie a “Libri contro la Fame”, alla sua prima edizione, abbiamo cercato di puntare i riflettori sulla più grave piaga al mondo, la fame. Da qualche anno a causa di guerre, cambiamenti climatici, disuguaglianze e, adesso, Covid-19 è cresciuta in modo preoccupante colpendo le comunità più vulnerabili e, in particolar modo, i bambini. La fame è, insomma, un fenomeno contemporaneo ma non è un virus e l’uomo conosce bene la ricetta per sconfiggerla”
Il concorso letterario “Libri contro la fame”, al suo debutto, è stato promosso e fortemente voluto dall’organizzazione proprio nell’ottica di favorire una nuova presa di coscienza sulla fame e sulla malnutrizione, che affliggono 690 milioni di persone nel mondo. Si tratta di due piaghe che, peraltro, saranno aggravate dagli effetti della pandemia – siano essi siano essi di carattere sanitario o sociale – che rischiano di trascinare verso la fame fino a ulteriori 132 milioni di persone.
Le motivazioni
“Libri per ragazzi”: Angelo Ruta, “La valigia” (Carthusia)
Una delle principali cause della fame – la guerra – è raccontata, attraverso il linguaggio inequivocabile delle immagini, in un albo illustrato. QUesto inquadra il punto di vista di un bambino di fronte al dramma della violenza. L’assenza di colore e di parole lascia i “lettori” stupiti e attoniti di fronte al protagonista che, con sguardo sconsolato, vive la devastazione di una casa e la desolazione di una città che sembra non avere un futuro. È l’anticamera della fame, la premessa della malnutrizione infantile. Due piaghe spesso usate, anche oggi, come armi per mettere in ginocchio il rivale con l’obiettivo di indebolirlo e di piegarlo. È in quest’ambiente che il piccolo protagonista cammina portando con sé una valigia. Inoltre, la utilizza talvolta come cuscino, talaltra come scudo, come se fosse la sua unica arma di difesa. Lo stile comunicativo del libro, a sole immagini, risulta estremamente poetico e delicato. Inoltre, è capace di trasportare senza filtri i “lettori” nel mondo desolato dipinto in quest’albo e che troppo spesso coincide con il nostro mondo.
“Narrativa”: Yan Lianke, “Gli anni, i mesi, i giorni” (Edizioni Nottetempo)
I due romanzi brevi raccolti in questo testo sono vividi e affascinanti quadri di vita contadina ambientati sui Monti Balou, catena immaginaria della provincia cinese dell’Henan. L’autore fa percepire, meglio di una qualsiasi dissertazione sul tema, la contraddizione che vive oggi questo Paese: due cittadini su tre vivono, ancora, nelle periferie di una delle più grandi superpotenze economiche attuali in condizioni di estrema indigenza ed emarginazione, esposti alle drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici. Yan Lianke esplora la durezza delle esistenze dei suoi protagonisti, un anziano uomo e il suo cane che combattono in totale solitudine la mancanza di acqua e di cibo e per tenere in vita una piantina di granturco e una madre vedova di quattro figli disabili. Entrambe le storie sono ambientate in un contesto rurale, i cui contorni lasciano presagire le enormi disparità di accesso ai beni di prima necessità e ai servizi vissute da una parte del Paese rispetto all’altra. Un richiamo chiaro alle disuguaglianze, sociali e economiche, che spesso sono alla base di fame e della malnutrizione.
“Saggistica”: Daniel Trilling, “Luci in lontananza” (Marsilio Editori)
L’immigrazione, come conseguenza estremamente attuale della fame, entrata (a differenza della sua causa scatenante) nelle cronache e nel dibattito politico, è al centro del saggio di Daniel Trilling. È il racconto degli attuali flussi narrati attraverso le storie, i volti di chi – pur di sfuggire all’insicurezza alimentare – compie la scelta drastica di spostarsi fino anche a percorrere, via terra o via mare, l’Europa. Sotto forma di reportage, il testo induce il lettore a soffermarsi su una verità inconfutabile. La paura della fame, oggi, è superiore anche al timore di cimentarsi in un viaggio rischioso e pieno d’insidie, talvolta mortale. “Luci in lontananza”, grazie alle testimonianze raccolte dall’autore, sintetizza meglio di qualunque altro servizio di cronaca lo stato d’animo di chi ha scelto di lasciare il proprio Paese natio a causa di una qualche forma di scarsità. Trilling rende il migrante una persona e non più un segmento di una “massa” strumentalizzata, come nel dibattito attuale. L’autore concentra la propria analisi compiuta sulle ragioni che inducono milioni di persone ad abbandonare le proprie terre di origine.
Menzione speciale: Gianni Garrucciu, “Fame. Una conversazione con Papa Francesco” (San Paolo Edizioni)
È un libro che appare in tema con la grande sfida accolta, negli anni ’70, da Azione contro la Fame. Cioè analizzare e combattere, con soluzioni di medio-lungo termine, la fame e la malnutrizione. Il testo racconta di una ferita ancora aperta. Entrambe le questioni, come hanno peraltro certificato le più autorevoli agenzie internazionali, sono “contemporanee” e in preoccupante crescita negli ultimi anni. Garrucciu ha delineato, in modo puntuale, una questione cui l’uomo non può non porre rimedio per il bene dell’umanità. Garrucciu giunge alla conclusione che combattere la fame sia, oggi, un imperativo morale. Occorre che l’uomo metta in campo tutti gli sforzi necessari per porre fine a questa ingiustizia e alle sofferenze che essa determina. Le parole di Papa Francesco veicolano questo messaggio con grande forza e straordinaria umanità.
Azione contro la Fame
E’ un’organizzazione umanitaria leader internazionale nella lotta contro le cause e le conseguenze della fame e della malnutrizione nel mondo. Si occupa, in particolare, di salvare bambini malnutriti e, al tempo stesso, fornisce accesso all’acqua potabile e soluzioni sostenibili per combattere la carenza di cibo. Oggi Azione contro la Fame crea e gestisce programmi che sostengono le comunità di 50 Paesi del mondo e, solo nel 2019, ha aiutato concretamente 17 milioni di persone.
Le sue sedi – situate in Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Canada, Stati Uniti e India – sono impegnate oggi a tenere fermo l’interesse dell’opinione pubblica sul tema della fame nei Paesi del Sud del mondo. Si tratta, infatti, di una piaga quantomai attuale: il suo trend, negli ultimi cinque anni, è in costante crescita. Le sue cause strutturali, del resto, sono altrettanto contemporanee: basti pensare alle guerre, agli effetti dei cambiamenti climatici, alle disuguaglianze economiche e sociali e, ora, anche al Covid-19 che rischia di innescare una nuova crisi alimentare globale.
I dati
Secondo il Global Nutrition Report 2020, quasi 690 milioni di persone sono attualmente affamate (+60 milioni negli ultimi cinque anni). Se le tendenze rimarranno tali, entro il 2030 circa 840 milioni di persone soffriranno la fame (SOFI). In questo scenario, di per sé drammatico, si innesta un ulteriore tema, che si chiama “futuro”. 5,2 milioni di bambini sotto i cinque anni sono morti, lo scorso anno, scorso a causa di malattie prevenibili comprese quelle che derivano dalla malnutrizione (UNICEF): la fame e la denutrizione, in particolare, contribuiscono a quasi la metà delle morti infantili globali (45%, 2,3 milioni di bambini).
Azione contro la Fame ringrazia gli autori e le case editrici che si sono messi in gioco, tutti i giurati che hanno lavorato attentamente, la senatrice Emma Bonino, la scrittrice e editrice Lodovica Cima, il giornalista Carlo Ciavoni e tutta la macchina organizzativa di Bookcity 2020 che, in un periodo confuso e delicato come questo, è riuscita a garantire lo svolgimento di una delle più importanti manifestazioni librarie del nostro paese. Vi diamo appuntamento all’anno prossimo, per la seconda edizione di “Libri contro la Fame”.