La melatonina è il principale ormone secreto dalla ghiandola pineale, altrimenti detta epifisi.
La produzione di melatonina si realizza al livello di cellule chiamate pinealociti. A partire dall’aminoacido triptofano, mentre la sua secrezione segue un caratteristico ritmo circadiano. Più precisamente, la secrezione di melatonina è massima nelle ore notturne o di buio. E minima nelle ore di luce, grazie a un fine meccanismo che vede i raggi ultravioletti inibitori della secrezione.
Melatonina: utile per favorire il sonno
Per favorire il sonno, ad esempio anche per superare il cosiddetto jet lag che si verifica soprattutto quando si fanno lunghi spostamenti in aereo, si possono usare anche integratori alimentari con melatonina. Quest’ultimo è un ormone che di solito viene prodotto dalla ghiandola pineale. Una ghiandola che si trova nel cervello, e che influisce sull’ipotalamo. Una regione importante del cervello stesso, rendendo più effettivo il ciclo sono-veglia. Può essere acquistata in farmacia ma viene comunque prodotta anche da altri animali, oltre che da piante e microrganismi.
Tuttavia non si sa davvero come funzioni e come abbia effetto sul cervello. Si sa che questa sostanza si lega ai recettori della melatonina già presente nel cervello tramite due fori presenti nei neuroni denominati MT1 e MT2, ma non si conosce come la stessa riesce a sbloccare la serratura di questi due buchi.
Un nuovo studio, condotto da ricercatori della UConn Health, ha visto un team di ricercatori eseguire analisi sui neuroni del verme Caennorhabditis elegans proprio per capire le modalità che la melatonina usa per entrare nei neuroni ed avere l’effetto positivo sul cervello.
La scoperta dei ricercatori
I ricercatori hanno scoperto che quando la melatonina si introduce nel recettore MT1 nel cervello del piccolo verme apre un canale del potassio denominato canale BK. Questo canale limita il rilascio dei neurotrasmettitori, sostanze chimiche che i neuroni del cervello usano per comunicare tra loro. I ricercatori hanno scoperto inoltre che influisce positivamente sul sonno attivando canale BK tramite il recettore della melatonina stessa.
Ora i ricercatori vogliono svolgere esperimenti sui topi per capire se la relazione melatonina-MT1-BK è presente anche in questi animali. Il canale BK di per sé era già conosciuto perché ha un ruolo in diversi eventi del corpo, dall’ipertensione all’epilessia.