Una nuova scoperta che in parte spiega come l’acqua abbia quasi del tutto abbandonato la superficie del pianeta Marte
Una nuova scoperta, che in parte spiega come l’acqua abbia quasi del tutto abbandonato la superficie del pianeta Marte, effettuata da un team di ricercatori. Questi hanno usato i dati raccolti dalla sonda Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN (MAVEN) della NASA.
La sonda MAVEN, lanciata nel novembre del 2013, raggiunse l’orbita di Marte nel settembre del 2014. Da allora, durante la sua missione durata due anni, ha studiato l’alta atmosfera e la ionosfera del pianeta rosso. Nonché le modalità con le quali il vento solare allontana i composti volatili dalla stessa atmosfera marziana.
Un processo che avviene nella zona alta dell’atmosfera
I ricercatori hanno infatti scoperto che il vapore acqueo che si trova sulla superficie del pianeta viene indirizzato più in alto nell’atmosfera e qui poi viene distrutto. Non solo, smembrato cioè nelle sue costituenti principali di idrogeno e ossigeno, dalle particelle di gas caricate elettricamente (ioni) e dunque definitivamente disperso nello spazio.
A dare man forte a questo processo ci sono anche i forti venti provocati dalle tempeste di polvere e, d’estate, le temperature più calde.
Un’evaporazione dell’acqua durata miliardi di anni
Secondo i ricercatori, comunque, questo fenomeno è uno dei tanti che hanno portato alla scomparsa dell’acqua su Marte ma probabilmente uno dei più importanti in quanto ha contribuito a far perdere l’equivalente di un intero oceano dalla profondità di centinaia di metri. Si tratta, in ogni caso, di una evaporazione durata miliardi di anni e che, secondo lo studio pubblicato su Science, è in parte in corso ancora oggi.
Fenomeno che continua ancora oggi
Il vapore acqueo viene ancora oggi infatti trasportato ad altitudini molto elevate, un’altezza alla quale subisce il succitato effetto.
Gli stessi ricercatori, come spiega Shane W. Stone Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona a Tucson, rimasti sorpresi di trovare acqua ad un’altitudine così elevata nell’atmosfera marziana.
Neutral Gas and Ion Mass Spectrometer (NGIMS)
I ricercatori hanno usato i particolari dati raccolti da uno strumento denominato Neutral Gas and Ion Mass Spectrometer (NGIMS), presente sulla sonda MAVEN e sviluppato dalla Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt. Si tratta di uno spettrometro di massa che permette l’individuazione degli ioni d’acqua nell’area marziana. Nello specifico hanno trovato quantità ancora relativamente abbondanti di vapore acqueo a circa 150 km di distanza dalla superficie del pianeta rosso.
“Tutto ciò che raggiunge la parte superiore dell’atmosfera viene distrutto, su Marte o sulla Terra”, spiega Stone, “perché questa è la parte dell’atmosfera che è esposta alla piena forza del Sole”.