Bolotana: l’autunno è la stagione della raccolta delle olive. L‘olio extravergine d’oliva è fra i prodotti alimentari alla base della Dieta Mediterranea
Con l’esplosione dei colori autunnali dai quali la campagna della Sardegna è avvolta nel pieno dell’autunno, fra scorci che, ai prati ancora di un verde brillante mischia, i vigneti dalle foglie gialle e rosse, con i riflessi oro quando un raggio di sole le illumina, in ciascuno dei campi di oliveti coltivati, sia nelle zone di collina, sia nella bassa montagna, si sta compiendo il rito della raccolta delle olive e la produzione di olio.
Come già accaduto per la vendemmia, neppure l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, ferma la natura che, come di consueto, sta facendo il suo corso.
Decine e decine di addetti, stendono teloni verdi sui quali cade una pioggia di olive. Vengono prima deposte in cassette più o meno grandi e poi portate ai frantoi nei pressi dei quali si avverte l’inebriante e inconfondibile profumo dell’olio appena “spremuto”. Sta prendendo vita così l’oro verde etichettato 2020 che, secondo quanto riferiscono le aziende toscane, sarà superlativo.
Alla qualità delle olive, si aggiunge inoltre una quantità superiore rispetto agli ultimi anni.Infatti, in barba alla pandemia da cui il mondo è afflitto, colloca il 2020 fra le annate storiche sotto tutti gli aspetti.
Ricordiamo che, studi scientifici accreditati, inseriscono l’olio extravergine d’oliva fra i prodotti alimentari alla base della Dieta Mediterranea. Inoltre, nel 2010, l’Unesco ha proclamato Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Questo perché associata a una significativa riduzione della mortalità e dell’incidenza delle malattie cronico degenerative.
La raccolta a Bolotana
L’autunno è la stagione della raccolta delle olive e il paese di Bolotana, riconosciuto Città dell’olio, con la sua storica collina terrazzata ad oliveti, vanta produzioni d’eccellenza premiate a livello internazionale. In aggiunta, una cooperativa olearia da 700 soci tra produttori e privati. La campagna del bolotanese, al centro della Sardegna, in quei mesi, è un via vai di persone che raccolgono, mangiano seduti sul prato e poi giù in paese a conferire le olive al frantoio, per poi portare a casa l’olio di un profumo unico.
“Sa mazzadorza”
Sono i bastoni di legno che si usano tradizionalmente per scuotere e abbacchiare i rami degli olivi per far cadere le olive sui teli. Ora vengono usati soprattutto i moderni abbacchiatori elettrici, ma sa mazzadorza in alcuni terreni particolarmente impervi della collina terrazzata bolotanese, è ancora molto utile. Distendere i teli, raccogliere dai rami bassi e separare le foglie dalle olive. Infine una bella arrostita di lardu e sartizza (lardo e salsiccia) sul posto, senza farsi mancare il formaggio, il pane carasau e il bicchiere di vino