Giovedì 19 novembre h 18.30 Claudio Lagomarsini presenta “Ai sopravvissuti spareremo ancora”.
Una tragedia di provincia per “Legger_ezza”, il progetto del CeDAC per la Promozione della Lettura – giunto alla seconda edizione, incentrata su “Discriminazioni di genere, violenza e bullismo”: giovedì 19 novembre alle 18.30 in diretta su Facebook (e in differita sul canale You Tube) Claudio Lagomarsini presenta “Ai sopravvissuti spareremo ancora”.
Viaggio nella provincia italiana con “Ai sopravvissuti spareremo ancora”, il romanzo d’esordio di Claudio Lagomarsini che racconta una «tragedia della porta accanto»:
lo scrittore di “Ai sopravvissuti spareremo ancora” sarà protagonista giovedì 19 novembre alle 18.30 in diretta su Facebook.
-alla pagina del Cedac Sardegna: www.facebook.com/Circuitomultidisciplinaredellospettacolo )
– e su YouTube, link: www.youtube.com/channel/UCJz0jWSVa44vrMN4qIlm5ag
Un giovane ritorna nei luoghi della sua giovinezza per occuparsi della vendita della casa di famiglia. Grazie al ritrovamento di un vecchio diario rivive le atmosfere, le esperienze e le emozioni di quegli anni lontani. L’immagine del declino di una società patriarcale si sovrappone al ricordo di antiche amarezze, incomprensioni e conflitti.
Tra turbamenti adolescenziali, relazioni ambigue e violente, crudeli giochi di potere. L’“educazione sentimentale” di due fratelli cresciuti accanto alla madre e alla nonna è segnata da episodi traumatici e dolorose scoperte sulle contraddizioni del mondo degli adulti. “Ai sopravvissuti spareremo ancora”“ si tinge di suspense tra il riaffiorare di memorie dimenticate, in particolare di una fatidica estate, tra l’usanza delle cene all’aperto, le liti di confine e le discussioni tra vicini, i contrasti tra madre e figlia, fino a uno specifico episodio «che scatenerà la serie di eventi che porteranno all’inaspettato e drammatico epilogo».
«Da un po’ di tempo, un avvocato che arringa nel mio tribunale notturno ripete la stessa solfa. L’assassino, sostiene lui, non è nessuno di noi. È l’intonaco color pesca, la siepe del pitosforo, il ghiaino bianco delle nostre case. Sono le taccole in umido che abbiamo mangiato. E i racconti piccanti che ci siamo scambiati e l’aria che abbiamo respirato. Presi da soli, sono tutti ingredienti innocui, vagamente pittoreschi. Insieme hanno creato una miscela di cui nessuno poteva sospettare il potenziale esplosivo» scrive Claudio Lagomarsini.