Uno studio che racchiude oltre 200 ricerche sul surriscaldamento, condotte negli ultimi 30 anni analizza i dati di renne, aquile, orsi e altre decine di specie.
Le renne anticipano le gravidanze mettendo a rischio i cuccioli e le aquile migrano troppo in anticipo. Questo per colpa del surriscaldamento globale. Una ricerca trentennale condotta sugli animali artici ha messo in luce il cambiamento nei comportamenti che il caldo sta portando con sè. E questi cambiamenti non sono mai positivi.
Lo studio agglomera i dati relativi a oltre 200 progetti di ricerca che tracciano i movimenti di 8mila animali marini e terrestri di 96 specie negli ultimi 30 anni. Il risultato, pubblicato sulla rivista Science, si deve alla ricerca coordinata da Sarah Davidson dell’americana Ohio State University.
Ottobre 2020 tra i più caldi mai registrati
La ricerca arriva mentre i dati satellitari mostrano che l’ottobre del 2020 è il terzo mese di ottobre piu’ caldo mai registrato. A sperimentare i cambiamenti climatici più rapidi è proprio l’Artico. Le temperature sono aumentate di circa 2,3 gradi negli ultimi 50 anni. E poiché tali rapidi cambiamenti influenzano la capacità di adattamento delle specie, capire come gli animali rispondono è fondamentale per prevedere il futuro dell’Artico.
Surriscaldamento: I dati degli ultimi 30 anni
Per farlo i ricercatori hanno creato la banca dati Aama (Arctic Animal Movement Archive), basata su tre decenni di studi sul monitoraggio degli animali artici. E l’hanno utilizzata per cercare segni di eventuali cambiamenti nel comportamento e nelle abitudini di aquile reali, orsi, renne, alci e lupi. E’ emerso che il riscaldamento del pianeta sta influenzando il modo in cui gli animali si muovono, mangiano e si accoppiano.
Le aquile migrano in anticipo, cambiando le loro abitudini
Per esempio, analizzando i movimenti di 100 aquile reali dal 1993 al 2017 è stato scoperto che gli uccelli che hanno raggiunto il Nord in
primavera in genere sono arrivati in anticipo dopo un inverno mite. Indicando che temperature più calde potrebbero spingerli a migrare prima. Ma ciò potrebbe avere conseguenze per la nidificazione e la sopravvivenza dei pulcini.
Le renne partoriscono prima e i cuccioli sono a rischio
Anche le renne stanno modificando i loro comportamenti a causa del surriscaldamento: monitorando più di 900 femmine dal 2000 al 2017 è stato scoperto che le mandrie che vivono più a Nord stanno cominciando a partorire prima in primavera, in risposta alle condizioni più calde. Tuttavia, questo è rischioso perché le nevicate che arrivano in tarda primavera potrebbero uccidere i cuccioli nati all’inizio della stagione.
I ricercatori hanno infine analizzato la velocità alla quale orsi, renne, alci e lupi si sono spostati nella regione dal 1998 al 2019 e hanno scoperto che alci e renne hanno cominciato a muoversi di più nei giorni con temperature più elevate, con la conseguenza per gli erbori di avere più difficoltà a trovare cibo e a evitare i predatori.