Efficacia, durata, interazioni: un quadro sui diversi vaccini candidati a fermare, o almeno a rallentare, la corsa del virus.
Il vaccino anti-Covid Pfizer-BioNtech si basa sulle tecnologie più avanzate. Ma non è l’unico a essere studiato in questo periodo. In lista ci sono infatti altre due aziende. La tedesca Curevac e l’americana Moderna. Si tratta di vaccini a RNA (messaggero genetico) nella fase di sperimentazione 3, l’ultima.
Kathrin Jansen, capo della Ricerca e sviluppo sui vaccini in Pfizer, spiega. «Direi che è un momento storico, qualcosa del genere non è mai successo prima. Il mondo ha dovuto affrontare una situazione così terribile, la pandemi. Ed essere in grado in così poco tempo di fare ciò che di solito richiede molti anni». Inoltre, rivela Jansen con orgoglio, «sentire che all’analisi ad interim abbiamo raggiunto un’efficacia di oltre il 90%, è stato quasi sbalorditivo».
Infatti il vaccino ha un’efficacia di protezione del 90% dal Coronavirus.
Quali sono le fasi dello sviluppo di un vaccino
Lo sviluppo di un vaccino è un processo piuttosto lungo ed elaborato. Parte dalla conoscenza del microrganismo responsabile della malattia che si intende prevenire. Poi dalle sue modalità di interazione con l’organismo umano. Gli studi iniziali avvengono in laboratorio, non in vivo, per stabilire le caratteristiche basilari del vaccino. Il quale sarà poi studiato su modelli in vivo, dopo di che si entra nella fase della sperimentazione clinica. Durante le ultime tre fasi, viene progressivamente aumentata la popolazione trattata con il vaccino, per definire la posologia, la sicurezza e altri aspetti fondamentali, ci sarà poi un’ultima fase post commercializzazione, quando il vaccino è già disponibile sul mercato, perché gli studi non cessano neppure allora.
Effetti collaterali
I dati finora emersi non mostrano particolare gravità degli effetti collaterali: dolore nel punto dell’iniezione, fatica e febbre.
Per quanto riguarda la conservazione, le fiale vanno mantenute a una temperatura di -75 gradi, cosa che creerà qualche problema per il trasporto. Ma possono essere conservate in frigorifero, tra i 2 e gli 8 gradi, per cinque giorni prima dell’utilizzo, purché non si superino le due ore a temperatura ambiente.