La domanda tornerà a crescere nel biennio 2021-2022
Anitec-Assinform: la centralità dell’’ICT nelle strategie di rilancio del Paese promette un nuovo passo. Il tutto in linea non solo con i finanziamenti straordinari dell’UE. Ma anche con le spinte delle imprese. Nel 2020, in piena emergenza sanitaria, la domanda digitale in Italia limiterà il calo al 2%.
“La digitalizzazione è la scelta più efficace e sostenibile per superare le difficoltà e ripartire. I segnali che vengono dal mercato ora ci dicono che è nelle aspettative. Serve ora la determinazione e un approccio di sistema per passare dalle dichiarazioni alle azioni e sfruttare tutto il supporto dell’Europa.”
Milano 18 novembre 2020
“I prossimi due anni saranno decisivi per far sì che la crisi pandemica non venga ricordata solo per il grave dramma sanitario, ma anche per aver impresso una forte accelerazione al processo di digitalizzazione. Il digitale, infatti, ha sostenuto l’attività di famiglie, imprese, istituzioni durante i lockdown e si afferma quale leva più potente e sostenibile. Soprattutto per spingere la ripartenza perché diventi ripresa. In questo quadro, è necessario che le risorse del recovery fund vengano destinate prioritariamente a progetti di trasformazione digitale e di innovazione.
Infrastrutture di rete
Anitec-Assinform: dalle infrastrutture di rete e all’evoluzione dell’amministrazione pubblica, dal sostegno alla digitalizzazione diffusa delle imprese. Al rafforzamento del settore ICT in Italia e della sua capacità di ricerca e sviluppo, sino alla creazione delle competenze digitali evolute. I trend della domanda dicono che è possibile.” – Così, Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT.
Il primo semestre del 2020
“Nel primo semestre del 2020, nel pieno della prima ondata pandemica, il mercato digitale italiano ha limitato il calo al 2,9% rispetto al primo semestre del 2019. Quasi tutti i comparti hanno avuto una flessione dei ricavi, ma di gran lunga inferiore al resto dell’economia. – ha affermato Gay – Ciò va a conferma della percezione del fabbisogno di digitalizzazione e del ruolo trainante che stanno avendo le tecnologie più innovative. Anche in un semestre difficile, la loro domanda ha continuato a crescere, innescando dinamiche che lasciano intravedere una sostanziale tenuta del mercato per fine 2020”.
L’anno 2020
Anitec-Assinform: per l’intero 2020 il mercato digitale italiano, secondo lo scenario più probabile, è atteso chiudere in calo per non più del 2% rispetto all’anno scorso. Sono attese flessioni moderate per Dispositivi e Sistemi, per effetto delle esigenze emerse nel lockdown e per lo sviluppo della sicurezza. È attesa la conferma del perdurare del calo nei Servizi di Rete (-5,9) e della crescita per i Contenuti e la Pubblicità Digitale (+2,7%).
Previsioni incoraggianti
“Si tratta di andamenti che, in una fase recessiva, non possono che confermare la strategicità dell’ICT e la maggior consapevolezza in tutti i settori delle sue potenzialità per resistere e ripartire. – ha aggiunto Gay – e che preludono a una buona ripresa del mercato nel prossimo biennio, come rilevano le proiezioni per il 2021 e il 2022.”
Sono previsioni incoraggianti, soprattutto tenendo conto che in questi mesi il Governo concluderà l’elaborazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, PNRR: dei 209 miliardi di euro resi disponibili dalla UE tra prestiti e contributi a fondo perduto, tra 50 e 60 saranno da destinare agli investimenti per la modernizzazione digitale del Paese.
“Abbiamo di fronte un’occasione unica, per migliorare quelle previsioni e soprattutto per fare quel cambio di passo che è alla base della fiducia di investire da parte imprese di tutti i settori. Mai come oggi – ha concluso Gay – è urgente dotarsi di una politica industriale per il digitale all’altezza delle sfide e attuarla con un approccio di sistema. Con iniziative, obiettivi e risultati condivisi e perseguiti in modo coordinato da tutti i soggetti rilevanti. Pubblici e privati.”